Una brutale aggressione domestica è stata interrotta dai carabinieri di Caserta grazie all’intervento tempestivo di un’amica della vittima, che si trovava a migliaia di chilometri di distanza. È stata proprio lei, collegata in videochiamata dall’Olanda, a dare l’allarme dopo aver assistito in diretta all’ennesima esplosione di violenza da parte del compagno della donna.
Il fatto è accaduto nel primo pomeriggio di ieri, in un’abitazione nel centro di Caserta. Una 31enne di origini nigeriane è stata aggredita dal convivente, connazionale della stessa età, che avrebbe perso il controllo per motivi futili. Secondo quanto ricostruito, l’uomo ha cominciato a minacciare di morte la compagna, colpendola poi con pugni, calci e persino morsi. In quel momento, la donna era impegnata in una videochiamata con una sua amica residente in Olanda, che ha assistito con sgomento all’aggressione in corso.
Comprendendo la gravità della situazione, l’interlocutrice ha prontamente interrotto la conversazione e composto il numero unico europeo di emergenza “112”. La chiamata è stata immediatamente smistata alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, che ha allertato una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia.
Quando i militari sono giunti all’indirizzo segnalato, si sono trovati davanti la vittima in stato di choc, con indosso soltanto una maglietta a brandelli e della biancheria intima. Insieme a lei vi erano alcuni amici accorsi in suo aiuto. Dopo essersi ripresa dallo spavento, la donna ha raccontato ai carabinieri l’incubo che stava vivendo da oltre un anno: un’escalation di maltrattamenti e violenze per motivi banali, che l’avevano condotta a vivere nel terrore costante di subire danni ancora più gravi.
«Non ho mai denunciato prima per paura che potesse uccidermi», ha confidato ai militari, decisa questa volta a mettere fine a quella spirale di abusi.
L’aggressore, nel frattempo allontanatosi dall’appartamento, è stato rintracciato e arrestato poco dopo. Dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia. Attualmente si trova ristretto presso le camere di sicurezza dell’Arma, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.