Caserta – Una parete dipinta può accendere una speranza. È cominciata così, con l’inaugurazione di un murales in via Trento, la rigenerazione urbana del quartiere Acquaviva a Caserta, simbolo di una rinascita costruita attraverso l’impegno congiunto di istituzioni, scuole, cittadini e terzo settore. Un segnale concreto in una zona che per anni ha conosciuto abbandono e marginalità, ma che oggi guarda al futuro con occhi nuovi.
Arte e partecipazione contro il degrado – Il murales, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico San Leucio, campeggia sulla facciata di uno dei palazzi di edilizia popolare, diventando emblema di un percorso di riqualificazione che va oltre l’estetica. Nuovi alberi piantati, lavori su strade e stabili: via Trento prova così a voltare pagina. L’iniziativa, promossa dal Comitato Città Viva, è stata celebrata durante una cerimonia molto partecipata, alla presenza del prefetto di Caserta Lucia Volpe, del questore Andrea Grassi, del vescovo Pietro Lagnese e del presidente di Acer Campania David Lebro.
Lebro: “No alla violenza, sì al riscatto” – “Una cosa non tolleriamo: né l’illegalità né la violenza – ha detto Lebro –. Sono due concetti importanti, perché questa zona è già degradata e assolutamente non ci devono più permanere persone che usano violenza. Faremo di tutto per dare valore a quelle famiglie che stanno facendo di tutto per riscattare questo quartiere”. Un messaggio netto, che accompagna la visione di Acer: restituire dignità ai quartieri popolari rendendoli “a misura d’uomo”.
Prefetto: “Solo così si fa sicurezza” – A sottolineare il valore sociale dell’iniziativa anche il prefetto Volpe, che ha posto l’accento sulla prevenzione: “Solo così si fa sicurezza, con spazi dedicati a ragazze e bambini, evitando che questi luoghi siano occupati dalla criminalità. La sinergia è un valore fondamentale, imprescindibile, che aiuta le istituzioni a fare il loro dovere, superando a volte anche delle mancanze delle istituzioni stesse”.
Vescovo: “Una partenza per nuovi traguardi” – Con tono pastorale ma deciso, il vescovo Lagnese ha voluto rimarcare il significato profondo dell’evento: “Quella di oggi è un punto di arrivo importante di un cammino, ma anche un punto di partenza per nuovi obiettivi più grandi, più importanti, perché questo quartiere possa smettere di essere additato come un quartiere dove regnano l’illegalità, l’insicurezza, ma un quartiere dove si possa vivere in maniera dignitosa”. IN ALTO IL VIDEO