Elezioni Provincia di Caserta, Marra: “Serve una guida attenta alle pari opportunità”

di Redazione

Si avvicina il rinnovo della Presidenza della Provincia di Caserta, in programma per venerdì 27 giugno, attraverso una tornata elettorale di secondo livello che coinvolgerà esclusivamente sindaci e consiglieri comunali in carica. Un passaggio istituzionale che spesso resta ai margini del dibattito pubblico, ma che può avere riflessi importanti sulla vita amministrativa del territorio.

Un voto ponderato dai numeri – La consultazione non prevede la partecipazione diretta dei cittadini. A esprimersi saranno gli amministratori locali, con un sistema di voto ponderato: maggiore è la popolazione del Comune di appartenenza, maggiore sarà il “peso” del voto del singolo eletto. Un meccanismo che privilegia, dunque, i centri più popolosi nella formazione dell’indirizzo politico dell’ente provinciale.

Lo sguardo delle donne – In vista del voto, si è espressa l’architetta Nadia Marra, responsabile per la Campania della Rete per la Parità, sottolineando l’urgenza di imprimere una svolta alle politiche provinciali in chiave di equità e inclusione: “L’augurio per il fronte progressista è che arrivi finalmente il momento di un presidente che possa rendere la provincia di Caserta a misura di donna”, ha dichiarato. Secondo Marra, la Provincia ha ancora spazi importanti di intervento sulle politiche di genere, a partire dalla creazione di organismi, consulte e commissioni finalizzate alla promozione delle pari opportunità. Un ruolo centrale potrebbe essere assunto anche da figure istituzionali già previste, come la consigliera provinciale di Parità, incaricata di vigilare sull’effettiva attuazione dei principi di uguaglianza, pari opportunità e non discriminazione nei luoghi di lavoro.

Un’occasione per ripensare l’ente – Il rinnovo della Presidenza rappresenta quindi, secondo i sostenitori di una maggiore equità di genere, l’occasione per rilanciare il ruolo dell’ente intermedio anche su fronti oggi troppo spesso trascurati. Politiche per l’occupazione femminile, contrasto alla violenza di genere, sostegno alla conciliazione tra tempi di vita e lavoro: sono solo alcuni dei temi che potrebbero trovare nuova attenzione se a guidare l’ente fosse una figura realmente sensibile a questi temi.

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