Casagiove, debutta lo spettacolo “Che Svergognata”: riflettori accesi sulla libertà femminile con ironia e coraggio

di Redazione

Un titolo che è già una dichiarazione d’intenti: Che Svergognata, lo spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione Artistica 30Allora di Casagiove, si prepara a debuttare in scena il 14 e 15 giugno alle ore 21 nel suggestivo Cortile del Quartiere Militare Borbonico, in via Quartier Nuovo. Una prima assoluta che promette di scuotere coscienze e strappare sorrisi, tra sarcasmo, verità scomode e una feroce critica al perbenismo che ancora oggi segna la condizione femminile.

Liberamente ispirato al testo Svergognata di Antonella Questa, il lavoro è stato riadattato da Vincenzo Russo e Rosalisa Di Micco, quest’ultima anche protagonista sul palco insieme a Gildo Pezzulo, Nicola Melone, Sara Schisano, Federica Schisano, Ornella De Matteis, Serena Della Peruta, Michela Santoro, Cira Plebe ed Eulalia Cottini. La regia è firmata dallo stesso Russo, con la consulenza artistica di Gianluca Masone, mentre luci e audio portano la firma di Stefano D’Ambrosio. Assistenti di scena: Antonella D’Addio e Olimpia Grani.

Al centro della vicenda, Chicca, una donna apparentemente realizzata: casa, figli, marito e una vita che molti definirebbero “completa”. Ma la scoperta di un tradimento — messaggi e foto compromettenti sul cellulare del marito — incrina quella perfezione solo di facciata. Da qui inizia un percorso tortuoso, fatto di giudizi, pregiudizi e domande difficili: è meglio salvare le apparenze o strappare la maschera dell’ipocrisia e vivere finalmente senza vergogna? Tra amiche, madri e incontri illuminanti, Che Svergognata racconta il viaggio interiore di una donna che sceglie di rimettere al centro sé stessa, anche a costo di essere considerata “inadatta” o “indecorosa”. Una metamorfosi che non chiede il consenso altrui, ma solo l’ascolto della propria verità.

Che Svergognata non è solo uno spettacolo: è una provocazione gentile, un invito al coraggio di essere sé stessi, oltre i ruoli imposti, le aspettative familiari e sociali”, spiega il regista Vincenzo Russo, che firma una direzione attenta e dinamica, capace di fondere la leggerezza della comicità con la profondità del dramma personale. Il testo affronta temi urgenti e trasversali: la schiavitù dell’immagine, il peso del giudizio, la trappola dell’approvazione. Lo fa con una scrittura tagliente e vivace, senza cedere al vittimismo né al moralismo, ma offrendo uno sguardo lucido e partecipato su cosa significhi oggi essere donna in una società ancora segnata da modelli imposti.

La scelta di debuttare nel cuore del Quartiere Militare Borbonico non è casuale: si tratta di uno dei luoghi simbolo di Casagiove, carico di storia e fascino, che si trasforma in palcoscenico per un racconto contemporaneo e potente. L’iniziativa rappresenta anche una testimonianza dell’attività culturale dell’Associazione 30Allora, che da anni lavora per portare sul territorio progetti teatrali di qualità, capaci di unire arte e riflessione sociale.

L’ingresso è su prenotazione (consigliata). Per info: cel. 345 0591987 – Social: @AssociazioneCulturale30Allora (Facebook & Instagram)

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