Carinaro (Caserta) – Una scuola che si fa comunità, laboratorio di cittadinanza, ponte verso il mondo. È il modello educativo delineato con forza e convinzione dalla dirigente scolastica Fabiola Del Deo nel corso della ventunesima edizione del Premio Cardinale Sepe, svoltasi ieri all’istituto comprensivo di Carinaro. Un’edizione che ha visto, ancora una volta, la presenza dell’arcivescovo emerito di Napoli Crescenzio Sepe, figura a cui il premio è dedicato, e che si distingue non solo per la valorizzazione del merito scolastico ma anche per il riconoscimento dell’impegno civile, umano e solidale degli studenti.
I vincitori – A conquistare il podio quest’anno sono state tre allieve della scuola secondaria di primo grado: Alessia Belfiore (3C), prima classificata, seguita da Valeria Scarpato (3A) e Alessia D’Angelo (3C). A consegnare il riconoscimento, proprio il cardinale Sepe, simbolo di un legame profondo e costante con il territorio che gli ha dato i natali. Emozionanti le esibizioni degli alunni che hanno portato sul palco riflessioni e messaggi di pace, frutto di un lavoro condiviso tra classi e docenti.
“Una scuola aperta al mondo” – Con parole cariche di riconoscenza e visione, la dirigente ha tracciato il senso dell’evento e del percorso intrapreso dall’istituto: “Sono ben 21 anni che il cardinale Sepe investe sulla scuola, sul futuro della sua terra, di cui è il figlio più illustre. Siamo onorati di averlo ancora una volta con noi”. Nel suo intervento, Del Deo ha sottolineato il valore dell’esperienza educativa vissuta dagli alunni e condivisa dall’intera comunità scolastica, con particolare riferimento al recente progetto di internazionalizzazione che ha permesso a dieci studenti di trascorrere una settimana in una scuola portoghese a Porto. “Ci siamo distinti – ha affermato – e siamo tornati carichi di esperienze culturali e, soprattutto, umane. Tutto questo è stato possibile grazie a un’amministrazione che ha creduto nella nostra idea di scuola e ha saputo sostenerla concretamente”.
I ringraziamenti a docenti e Ata – Accanto alla dimensione europea, la dirigente ha valorizzato anche l’importanza dei “linguaggi non verbali”, capaci – ha detto – “di arrivare a tutti nella maniera più immediata e lasciare segni indelebili”. Un ringraziamento sentito è stato rivolto a tutto il personale dell’istituto – dai docenti al personale Ata.
Dell’Aprovitola: “Una dirigente straordinaria, una guida per tutti” – Parole di grande apprezzamento per Del Deo sono arrivate anche dalla sindaca Annamaria Dell’Aprovitola, che ha definito la dirigente “una vera professionista, comprensiva, solidale e attiva”, riconoscendone il ruolo cruciale nel consolidare la scuola come punto di riferimento educativo per l’intera comunità. “Se oggi celebriamo questo premio – ha affermato – è anche grazie a lei, che ha saputo raccogliere un’eredità importante e rilanciarla con energia e passione”. La prima cittadina ha quindi espresso un sentito ringraziamento al cardinale Sepe: “Non ci ha mai abbandonati, è sempre stato accanto alla sua comunità. Senza di lui non esisterebbe questo prestigiosissimo premio, né il meraviglioso spettacolo di umanità e talento che ogni anno i nostri figli ci regalano”.
Barbato: “Una scuola dove si cresce come persone” – L’assessora all’Istruzione e alla Cultura, Rachele Barbato, ha definito il Premio Sepe “un momento per ribadire con forza il ruolo fondamentale della scuola come luogo ameno, una seconda casa, dove si coltivano curiosità, talenti e relazioni”. Una scuola, ha aggiunto, “che non sia solo trasmissione di saperi, ma spazio di libertà, confronto e riconoscimento di sé. Ogni ragazzo deve avere l’opportunità di imparare, esprimersi e crescere, a prescindere dal punto di partenza”. Fondamentale, ha aggiunto, il rapporto sinergico tra scuola e istituzioni: “È solo attraverso una collaborazione stretta e costante tra scuola, famiglie, enti locali e realtà del territorio che possiamo costruire un ambiente scolastico sano, fertile e innovativo”. E ha concluso: “Scommettere sui giovani come costruttori del futuro resta il nostro obiettivo. Ogni investimento su di loro è un investimento sul futuro della nostra comunità”.
Un modello di scuola che educa alla vita – Il Premio Sepe non è solo una cerimonia, ma una visione. Una visione che ieri ha trovato piena espressione nelle parole e nell’azione di chi guida la scuola giorno dopo giorno. Una scuola che – come ha ribadito Del Deo – forma “persone, prima ancora che studenti”. Una scuola che non si chiude tra le mura di un’aula, ma apre orizzonti, intreccia relazioni e lascia segni. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA