Aversa (Caserta) – Non si placa il clima di tensione politica all’interno del Comune di Aversa. All’indomani del Consiglio comunale che avrebbe dovuto sancire una ritrovata compattezza della maggioranza, è il consigliere comunale di “Forza Aversa”, Dino Carratù, a rompere gli indugi e lanciare un attacco frontale al sindaco Francesco Matacena e alla sua squadra. Un intervento dai toni aspri, carico di sarcasmo e accuse precise.
“Si sono gonfiati come palloni all’esito del voto di ieri, ma sapevamo tutti perfettamente (e forse lo sapevano anche loro) che stavano semplicemente mostrando una maschera di falsità”, afferma Carratù, sottolineando come dietro l’apparente ricompattamento si celerebbe solo una messinscena orchestrata ad arte. Nel mirino del consigliere finisce direttamente il primo cittadino: “La prima maschera è stata mostrata da Matacena che, a più riprese, ha affermato di voler fare chiarezza sugli accaduti dei giorni precedenti, ed alla fine ha schivato il confronto come un tiratore di scherma alle Olimpiadi. Non una parola sulle accuse che si sono scambiati soprattutto lui e il ‘sindaco facente funzione’, Giovanni Innocenti”.
Carratù accusa, inoltre, la maggioranza di avere seguito pedissequamente una regia calata dall’alto: “I sudditi hanno semplicemente obbedito a un comando per far apparire, all’esterno, che tutto fosse superato e che la maggioranza fosse più compatta che mai”. A scalfire ulteriormente questa parvenza di unità è, secondo il consigliere, un segnale tutt’altro che secondario: le dimissioni dell’assessore Mariano D’Amore, considerato da Carratù l’unico nome “degno di menzione” nell’attuale giunta. “Il professor D’Amore, al quale va rivolto un ringraziamento per aver lavorato in un fossato in mezzo ai coccodrilli, gli ha fatto diventare indigesto il pranzo da ‘Pepp ‘o russ’”, ironizza.
Nel suo affondo, Carratù riserva parole pesanti anche per la rimodulazione delle deleghe decisa da Matacena, che viene interpretata come un vero e proprio gesto di sfiducia nei confronti degli stessi assessori: “Matacena ha sfiduciato tutti, sottraendo ad ognuno una delega importante”. In particolare, evidenzia il passaggio della “delega alla caccia e pesca” da Barrella al vicesindaco Oliva, definito con tono caustico “capace anche di prendere il posto del dipendente alla portineria pur di restare lì”. E poi l’affondo finale sulla nuova delega “alle varie ed eventuali”, assegnata a Olga Diana: “Depotenziata e mortificata ma tenace nell’intento di rimanere lì dov’è. L’ennesima, inutile e ingiustificata mortificazione per Aversa e gli aversani”.