Il giovane campano Alessandro Scotto di Minico si è classificato primo in assoluto al Premio Internazionale “Cosenza” nella sezione “poesia edita” con la sua raccolta “Il trapasso della giovinezza” (Controcorrente, 2024).
Una pletora di emozioni intride tutta l’opera in cui la voglia di vivere e quella di morire si confondono, appaiono un tutt’uno. Pathos ed Eros sono le colonne portanti della raccolta, sono le forze che portano alla cognizione della realtà e quindi anche del passaggio da un’età all’altra dell’esistenza. Straordinariamente personale l’influenza che sull’autore hanno avuto le opere di Radiguet, Proust, Barthes, Blanchot e quelle degli italiani Luca Canali, Marino Moretti, Fausto Maria Martini e soprattutto D’Annunzio.
La donna, reale ed irreale, simbolo di speranza e disperazione al contempo, appare e così viene descritta e decifrata in parte dallo sguardo di un “puer aeternus”, il nostro autore che ben ha saputo accogliere la lezione di Sandro Penna. Ed il suo unico sguardo può essere di sprone per tutta una gioventù esposta alle feroci forze dell’anima.
Pertanto, l’assai dotta commissione ha dato tale motivazione al premio: “Profondo, intenso a tratti malinconico, di superba narrazione poetica, illustra l’immersione che l’autore fa dentro il profondo della sua anima, viaggio costellato da paure, rimorsi, tristezza, volti di donna, ma unito da una grande forza interiore capace di ‘trapassare la giovinezza’, sinonimo esatto che sta a indicare l’approdo ad una nuova fase del vivere”.