La risposta dello Stato alle violenze esplose in centro storico e fuori dai locali notturni non si è fatta attendere. La Polizia di Stato di Perugia, su disposizione della Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione nei confronti di quattro giovani, ritenuti responsabili dell’aggressione avvenuta il 3 maggio scorso in un kebab del centro. Contestualmente, sono stati effettuati altri due interventi, che hanno portato a un arresto e all’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora a Perugia, con obbligo di firma.
I due episodi – avvenuti a poche ore di distanza, tra il 3 e il 4 maggio – avevano acceso i riflettori su una spirale di violenza in preoccupante ascesa. Il primo caso riguarda una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di un cittadino tunisino, brutalmente colpito con bastoni e oggetti contundenti all’interno di un esercizio di ristorazione. Le ferite riportate dalla vittima sono state giudicate guaribili in otto giorni. Appena ventiquattr’ore dopo, nella notte tra il 4 e il 5 maggio, due individui incappucciati hanno assaltato il personale di sicurezza di un locale di pubblico spettacolo a Sant’Andrea delle Fratte. Armati con una falce di grosse dimensioni, un coltello e uno spray urticante, hanno ferito uno degli addetti, che ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni.
Le indagini della Squadra Mobile di Perugia, diretta da Maria Assunta Ghizzoni, hanno ricostruito in modo dettagliato il quadro accusatorio grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, all’escussione dei testimoni e agli accertamenti delegati dalla procura retta dal dottor Raffaele Cantone. Per l’aggressione del 3 maggio, le perquisizioni hanno riguardato quattro soggetti: un giovane di 20 anni nato in Grecia ma di origini albanesi, due cittadini albanesi di 25 e 23 anni, e un altro straniero minorenne all’epoca dei fatti. I quattro sono ritenuti responsabili – insieme a un quinto complice di origini albanesi, attualmente in fase di identificazione – del reato di lesioni personali aggravate. All’interno delle abitazioni e delle auto in uso agli indagati, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un vero arsenale: un bastone di legno, un tubo di ferro, due manganelli telescopici, due martelletti frangi vetro, una mazza da baseball e uno spray urticante.
Sul fronte della seconda aggressione, è scattata l’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di due cittadini tunisini. Uno di loro, già in affidamento in prova per un reato precedente, è stato trasferito al carcere di Capanne su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Perugia, che ha revocato la misura alternativa alla luce della “nuova valutazione della sua pericolosità sociale”, ripristinando la pena detentiva originaria. Nell’abitazione è stato inoltre rinvenuto e sequestrato l’abbigliamento indossato la notte dell’assalto, compatibile con le riprese acquisite. A margine delle misure giudiziarie, per tutti e sei gli indagati sono stati avviati i procedimenti amministrativi per l’applicazione del cosiddetto “Daspo Willy”: provvedimento che, se confermato, vieterebbe loro l’accesso a pubblici esercizi e locali di intrattenimento individuati come potenzialmente a rischio. IN ALTO IL VIDEO