Un assedio silenzioso, logorante, consumato tra i muri sottili di un condominio nel cuore di Vico Equense (Napoli), perla della penisola sorrentina. Protagonisti, una donna trasferitasi da pochi mesi in un appartamento nel centro cittadino e un uomo di 44 anni che vive nell’alloggio adiacente. I due si conoscevano appena. Un saluto veloce sul pianerottolo, qualche sguardo fugace. Ma per lui, quegli istanti sarebbero bastati ad accendere una fiamma che presto si è trasformata in incubo.
Dietro la porta della sua abitazione, l’uomo ha iniziato a collezionare immagini della vicina, scaricate dai social, stampate e incorniciate. Una, in bianco e nero, la ritraeva sorridente: era poggiata sul comodino, accanto al letto, rivolta verso di lui. Come fosse un’icona privata, l’ultima cosa da vedere prima di dormire.
Lentamente, il saluto cortese si è trasformato in pretesto. Incontri sempre più frequenti, quasi studiati. Poi i primi regali: frutta, spumante, fiori lasciati sullo zerbino o sul parabrezza. Tentativi goffi di conquistare quella donna che, però, non aveva mai dato alcun segnale di interesse. Quando il 44enne ha dichiarato apertamente i suoi sentimenti, la risposta è stata chiara: un no secco, senza ambiguità. Ma lui non ha accettato il rifiuto.
La routine della vittima è diventata un incubo quotidiano. Ogni volta che usciva di casa, lui era lì. E quando restava dentro, sentiva la sua presenza fissa dietro la porta o dall’altra parte della parete. Il vicino parlava da solo, o meglio, a lei: frasi d’amore, urla, minacce. Come in un monologo disturbante e insistente. “Non è giusto che non possa stare con la donna che amo”, urlava. E ancora: “Sotto controllo. Le pareti sono sottili, si sente tutto”. In un’altra occasione, una frase che ha fatto scattare l’allarme definitivo: “Io prima o poi faccio un macello”.
Il comportamento dell’uomo era ormai sotto gli occhi di tutto il condominio. I vicini hanno iniziato a proteggere la donna, offrendole sostegno e persino scortandola nei suoi spostamenti. Durante una riunione di condominio, si è parlato di installare telecamere di sorveglianza, proposta che avrebbe scatenato la furia dell’uomo. Quando sono arrivate le prime minacce esplicite, la donna si è rivolta ai carabinieri della stazione di Vico Equense, raccontando ogni dettaglio. Le sue parole sono state confermate da vari condomini, testimoni oculari del crescendo persecutorio.
È stato così che i militari hanno predisposto un appostamento nei pressi della casa. Al momento opportuno, hanno seguito i movimenti dell’uomo: ancora una volta, pedinava la donna per strada, intervallando il cammino con apprezzamenti e insulti. L’intervento è stato immediato: arrestato per atti persecutori, il 44enne è stato trovato in possesso di numerose foto della vittima, alcune in bella mostra nella sua camera da letto.
Una vicenda inquietante che richiama alla memoria la tragedia di Volvera, nel Torinese, dove Chiara Spatola, 28 anni, e il compagno Simone Sorrentino, 23, furono uccisi da un vicino ossessionato dalla ragazza. Anche in quel caso, una presenza costante e ossessiva aveva preceduto un epilogo drammatico. A Vico Equense, grazie al coraggio della donna e alla rete di solidarietà del vicinato, il peggio è stato evitato.