In un’area segnata da illegalità diffusa e degrado sociale, è scattata una vasta operazione interforze coordinata dalla Polizia di Stato nel cuore del quartiere Bolognina e all’interno dell’ex caserma “Stamoto”. Un intervento mirato, promosso dalla Questura di Bologna in sinergia con l’Amministrazione comunale, che ha coinvolto numerosi reparti specializzati della Polizia di Stato e unità della Polizia locale, inclusi i cinofili antidroga.
Le attività, sotto la direzione del dottor Stefano Zanforlino, dirigente del Commissariato Bolognina Pontevecchio, si sono concentrate dapprima nella vasta area dismessa dell’ex struttura militare, teatro di occupazioni abusive. Sul posto è stato allestito un ufficio mobile della Polizia Scientifica, che ha proceduto al fotosegnalamento in tempo reale dei soggetti rintracciati all’interno dell’edificio. Si trattava di cittadini somali e marocchini, poi denunciati per invasione di terreni ed edifici. Le operazioni, supportate anche dal personale dell’Ufficio Immigrazione, non hanno portato al rinvenimento di sostanze stupefacenti. Successivamente, i controlli si sono estesi al “quadrilatero caldo” della Bolognina, con perlustrazioni in piazza dell’Unità, via Matteotti, via de’ Carracci, via Dall’Arca e via Fioravanti. Gli agenti hanno identificato 40 persone, tra cui 8 stranieri, e ispezionato 5 esercizi commerciali.
Proprio in questa seconda fase sono maturati tre distinti arresti per spaccio, eseguiti dalla Squadra Mobile. Il primo caso si è sviluppato tra via Stalingrado e via della Repubblica, dove agenti in borghese, durante un servizio di osservazione, hanno intercettato un noto pusher marocchino di 25 anni, già arrestato per spaccio il 29 aprile e colpito da un divieto di dimora a Bologna. L’uomo si aggirava con altri due connazionali – un recidivo di 36 anni e un incensurato di 23 anni – intenti a nascondere dosi di droga in un armadietto metallico tra viale della Repubblica e via del Lavoro. Dopo aver effettuato varie cessioni, i tre hanno tentato la fuga all’arrivo degli agenti. Uno di loro, il 2002, ha lanciato la bicicletta contro lo scooter della Polizia danneggiandolo e colpendolo più volte per ostacolare l’inseguimento. Fermato, è stato trovato in possesso di 9 dosi di cocaina (7 grammi) nascoste negli slip. Anche il 36enne ha opposto resistenza, fuggendo e colpendo gli agenti, ma è stato infine bloccato con addosso 800 euro in contanti e uno spray al peperoncino. Entrambi, irregolari sul territorio, sono stati tradotti in carcere in attesa di convalida.
Il terzo arresto è avvenuto nella zona Croce Coperta, a seguito di segnalazioni per spaccio in via Rimini. Un tunisino di 22 anni, già noto per ricettazione, è stato osservato mentre, a bordo di una bici, effettuava diverse consegne di droga. All’atto del controllo, ha reagito con violenza, colpendo lo scooter di un ispettore della Squadra Mobile, facendolo cadere e continuando a malmenarlo con calci e pugni. L’agente, trasportato al pronto soccorso, ha riportato una sospetta lesione al ginocchio con 21 giorni di prognosi. L’uomo è stato infine bloccato dopo un inseguimento durante il quale ha sputato 14 palline di cocaina, per un totale di 12 grammi. Arrestato, sarà giudicato con rito direttissimo. Il tunisino era stato accompagnato a fine marzo al Cpr di Gradisca per l’avvio delle procedure di rimpatrio, in seguito al rigetto della sua richiesta di protezione internazionale. Tuttavia, il Tribunale di Trieste, lo scorso 24 aprile, ha sospeso il provvedimento, determinando la sua scarcerazione e il rientro sul territorio. IN ALTO IL VIDEO