Napoli, il Green Med Expo chiude con 110mila presenze: ambiente, innovazione e green governance

di Redazione

Un esercito di oltre 3mila studenti, 10mila visitatori tra professionisti e aziende, 110mila presenze online certificate: sono numeri da capogiro quelli che segnano la chiusura dell’edizione 2025 del Green Med Expo & Symposium, ospitata alla Mostra d’Oltremare di Napoli. In un Sud Italia che ancora fatica a tenere il passo sugli investimenti in sostenibilità, l’evento si è confermato una delle piattaforme più importanti per il dialogo tra pubblico e privato, accendendo i riflettori su ambiente, innovazione e green governance.

In tre giorni, il salone ha visto susseguirsi 44 appuntamenti, 250 relatori, 110 aziende espositrici e 6 premi assegnati alle realtà più virtuose. Fondamentale il ruolo della partnership con Anci, che ha coinvolto 550 Comuni italiani, testimoniando un impegno istituzionale sempre più diffuso nella transizione ecologica.

Grande soddisfazione nelle parole della event manager, Monica D’Ambrosio, che ha voluto sottolineare “l’entusiasmo e la partecipazione attiva dei giovani, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche in una cornice che ha fatto della sostenibilità non solo un tema, ma una pratica condivisa”.

A margine dell’evento, è stata Alessandra Astolfi, global exhibition director di Italian Exhibition Group, a richiamare l’attenzione sulla necessità di un impegno concreto e uniforme lungo tutto lo Stivale: “L’Italia ha compiuto passi significativi verso il green, ma in alcune aree, in particolare nel Mezzogiorno, il percorso è ancora ostacolato da una scarsa presenza di investimenti strutturati”.

A chiudere la manifestazione è stato il talk della rivista Make Different, diretta dal giornalista Marco Frittella, dal titolo “Le nuove sfide green del Mediterraneo – Ambiente, innovazione e governance tra pubblico e privato”, promosso dalla Fondazione Bardascino e da Bardascino Holding dell’imprenditore Cosimo Bardascino, per riflettere sulle sinergie necessarie tra innovazione tecnologica, politiche pubbliche e iniziativa privata in un’area strategica come il Mediterraneo. IN ALTO IL VIDEO

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