È una corsa contro il tempo, una sfida che si gioca nei reparti di terapia intensiva dove ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte. La sepsi, complicanza rara ma devastante di un’infezione, continua a rappresentare una delle principali cause di mortalità in ambito ospedaliero. Per questo motivo, il congresso scientifico Sepsis: From Bench to Bedside, in programma venerdì 23 maggio al Plaza Hotel di Caserta, assume un’importanza strategica nella battaglia contro questa patologia tanto subdola quanto aggressiva.
L’evento, che si propone di coniugare ricerca e pratica clinica, sarà l’occasione per medici, ricercatori e operatori sanitari di confrontarsi sulle più aggiornate conoscenze in materia e sulle strategie terapeutiche più efficaci. A guidare i lavori sarà la dottoressa Nadia Zarrillo, dirigente del Servizio di Anestesia dell’Ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca e Responsabile Scientifico del congresso. «Il nostro obiettivo è promuovere un approccio multidisciplinare, basato su evidenze scientifiche, per affrontare una patologia complessa e multifattoriale come la sepsi», sottolinea la dottoressa Zarrillo, che da anni si dedica allo studio e alla gestione dei pazienti settici.
Le sessioni in programma offriranno una panoramica approfondita sulle disfunzioni d’organo associate alla sepsi, sui più avanzati sistemi di monitoraggio, sul controllo delle infezioni e sulle nuove prospettive terapeutiche in campo antibiotico. Un’attenzione particolare sarà riservata proprio all’individuazione precoce del quadro settico, determinante per l’efficacia delle cure.
La sepsi si sviluppa quando microrganismi patogeni, principalmente batteri, riescono a passare dal sito di un’infezione localizzata al circolo sanguigno. Questa condizione può evolvere rapidamente in un’infezione generalizzata, scatenando una risposta infiammatoria dell’organismo tanto intensa da compromettere il funzionamento di organi vitali. In assenza di un trattamento tempestivo, l’esito può essere fatale.
Sebbene le infezioni batteriche siano le cause più frequenti, in rari casi la sepsi può originare anche da virus o funghi. La gravità del fenomeno impone una costante revisione delle linee guida cliniche e un aggiornamento continuo da parte del personale sanitario, obiettivi che il congresso di Caserta si propone di centrare attraverso un dialogo serrato tra il “banco” della ricerca e il “letto” del paziente.