Carinaro (Caserta) – Una storia vera, un’operazione di polizia, una vittoria dello Stato raccontata in prima persona. “Lo Stato vince sempre”, firmato dal magistrato Catello Maresca, non è solo il resoconto dell’arresto del boss Michele Zagaria, ma un manifesto civile che parla di giustizia, coraggio e responsabilità.
Proprio attorno a queste parole chiave si è costruito l’incontro tenutosi nella Sala Convegni del Building Hotel, dove le classi Terza C e Terza D dell’Istituto Comprensivo Statale di Carinaro hanno partecipato con attenzione e curiosità, trasformando la presentazione del libro in un vero momento di confronto. Il dialogo con l’autore ha acceso riflessioni profonde sui temi della legalità e sul ruolo che ciascuno può giocare nella difesa dei valori democratici. Tra i diversi interventi, particolarmente significativo quello della studentessa Alessia D’Angelo, della classe Terza C, che ha espresso con maturità il senso del messaggio lanciato dal libro.
L’opera di Maresca non si limita a documentare un successo investigativo: punta il dito contro l’indifferenza, richiama alla responsabilità collettiva e ribadisce un principio forte, chiaro, non negoziabile, ossia che la mafia si può sconfiggere, ma solo con uno Stato saldo e cittadini consapevoli. Il titolo stesso, “Lo Stato vince sempre”, è una dichiarazione che non ammette repliche.
A testimoniare l’importanza dell’iniziativa anche la presenza della vicesindaco di Carinaro, l’avvocato Pina Sardo, per la quale “è stato un momento ricco di riflessioni, confronto e grande partecipazione, che ha dimostrato quanto il tema della legalità sia sentito e condiviso nella nostra comunità”. “Le parole del magistrato Maresca – ha aggiunto Sardo – hanno lasciato un segno profondo, ispirando senso civico e fiducia nelle istituzioni. Giornate come questa ci ricordano quanto sia importante tenere viva l’attenzione sulla cultura della legalità”.
L’AUTORE – Catello Maresca entrato in magistratura nel luglio 1999; durante la sua carriera come magistrato inquirente è stato assegnato prima alla sezione competente per i reati finanziari e di criminalità economica e dall’ottobre 2007 alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Prima di candidarsi a sindaco di Napoli nel 2021, è stato sostituto procuratore presso la Procura Generale di Napoli. È docente di Procedure di Contrasto alla Criminalità Organizzata presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Ha partecipato alle indagini che hanno portato all’arresto, nel 2011, del boss dei Casalesi Michele Zagaria e all’operazione “Gomorrah”, dedicata alla repressione del traffico internazionale di merce contraffatta; ha rappresentato l’accusa nel processo al cosiddetto “gruppo Setola”, che ha portato all’incarcerazione, tra gli altri, del mafioso Giuseppe Setola. Nel corso delle sue attività investigative ha subito più volte minacce di morte da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, è quindi sotto scorta dal 2008. Nel dicembre 2021 torna in magistratura: il Consiglio superiore della magistratura lo assegna alla Corte d’Appello di Campobasso.