Casal di Principe (Caserta) – Prestazioni terapeutiche mai pagate, attività interrotte senza preavviso, pazienti fragili in evidente regressione clinica. È il grido d’allarme contenuto nella lettera aperta che Enzo Abate, responsabile dell’associazione La Forza del Silenzio, ha indirizzato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, per denunciare la drammatica situazione che stanno vivendo decine di ragazzi affetti da autismo, tra cui anche i suoi due figli.
L’associazione opera in un bene confiscato alla criminalità organizzata – l’ex proprietà del capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone – trasformato in un presidio di legalità e inclusione sociale dove si producono alimenti senza glutine e accessori d’abbigliamento. Un modello virtuoso di welfare territoriale, definito da Abate come “un’eccellenza sociosanitaria”, che oggi però rischia il collasso a causa delle criticità amministrative e burocratiche dell’Ambito Territoriale C7, ente incaricato dalla Regione e dall’Asl di gestire i servizi erogati.
Nella lettera, Abate ricorda che “l’Ambito C7 è attualmente commissariato per dissesto finanziario” e amministrato da un Commissario ad acta, nominato con l’obiettivo di garantire la continuità amministrativa e saldare i debiti pregressi. “Ciò non è avvenuto – scrive – in quanto La Forza del Silenzio continua a vantare crediti rilevanti maturati dal mese di ottobre 2022 per prestazioni terapeutiche e servizi educativi regolarmente erogati a soggetti con disturbo dello spettro autistico. Si tratta di somme dovute in base a progetti già approvati, formalmente richieste a più riprese; somme che sono state totalmente impiegate per sostenere il pagamento degli stipendi degli operatori inseriti con regolari contratti di lavoro”.
Ma la situazione, secondo Abate, sarebbe ulteriormente peggiorata sotto la gestione commissariale: “Ha aggravato il contenzioso in essere, anziché procedere alla regolarizzazione, arrivando a interrompere i servizi stessi. A partire dal primo aprile il Commissario ad acta ha infatti interrotto attività terapeutiche regolarmente autorizzate e finanziate, previste nei Piani Terapeutici Riabilitativi Individualizzati (PTRI) approvati dall’Asl, senza alcuna reale attivazione di percorsi alternativi e senza rivalutazione clinica formale”. Una decisione che, denuncia il responsabile dell’associazione, ha avuto ricadute pesantissime: “Tali decisioni hanno provocato gravi regressioni cliniche in soggetti autistici, molti dei quali riconosciuti con disabilità grave, ed inoltre l’interruzione ingiustificata di interventi già rendicontati o in corso di attuazione con fondi pubblici, e lo spreco di risorse già investite”.
Per questo Abate si rivolge direttamente al presidente De Luca, chiedendo “l’intervento diretto della presidenza della Regione Campania per ripristinare il rispetto delle normative in materia di disabilità e delle condizioni minime di tutela terapeutica”, nonché “l’attivazione urgente di un tavolo tecnico interassessorile con la partecipazione del Terzo Settore accreditato e delle famiglie, per la salvaguardia dei diritti delle persone autistiche”. Infine, sollecita anche “la valutazione immediata del rischio di danno erariale derivante dalla sospensione ingiustificata dei PTRI, già finanziati o attivati, e la comunicazione formale alla Corte dei Conti”.