San Pietro Infine, “Mai più una guerra”: il borgo distrutto nel 1943 si fa simbolo di pace

di Redazione

Ad oltre 81 anni anni dalla devastazione che lo ridusse in macerie, il piccolo comune di San Pietro Infine, in provincia di Caserta, si rialza ancora una volta nel nome della memoria. Lo fa con “Le strade della memoria”, progetto culturale e rievocativo che ha trasformato il Parco della Memoria Storica in un teatro a cielo aperto. Qui, tra i resti silenziosi del paese vecchio, dieci attori hanno ridato voce ai cittadini che vissero sulla propria pelle l’orrore della guerra, raccontando sogni spezzati e vite interrotte dai bombardamenti del dicembre 1943.

L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Antonio Vacca, si è sviluppata in collaborazione con la Summa srl del direttore Marco Panico e con la direzione artistica di Lino D’Angiò. Un racconto collettivo che ha mescolato narrazione, emozioni e impegno civile, con l’intento di lanciare un messaggio chiaro e universale: mai più una guerra.

«San Pietro Infine si propone come città della pace, soprattutto in un momento così fragile per il mondo intero – ha dichiarato il sindaco Vacca –. Fin dal mio insediamento ho lavorato per ottenere i fondi necessari al recupero del Parco della Memoria, un luogo che custodisce la sofferenza del nostro passato. È importante ricordare che la guerra la vive soprattutto chi la subisce: i civili. E il nostro dovere è mantenere viva la memoria per evitare che accada di nuovo».

La rievocazione non è stata solo un evento commemorativo, ma un’esperienza immersiva che ha coinvolto la comunità in modo profondo. A sottolinearne l’intensità è stato proprio Lino D’Angiò, che ha raccontato con emozione il coinvolgimento degli abitanti: «San Pietro Infine è un posto che ti entra nell’anima. L’ho definita una Pompei della Seconda Guerra Mondiale, perché tutto è rimasto sospeso a quel tempo. Gli occhi lucidi dei residenti, che hanno rivissuto i racconti dei loro genitori e nonni, sono stati per me la prova più autentica del valore di questo progetto. A completare la serata è stato il meraviglioso concerto del tenore Francesco Malapena, che da Piazza San Nicola ha regalato al pubblico un viaggio musicale tra melodie napoletane e classici immortali. Un momento davvero magico, sospeso tra dolore e bellezza».

A fare da prologo all’evento, l’inaugurazione di una mostra permanente allestita all’interno dell’ex asilo infantile, curata dallo storico Giuseppe Angelone, che ha aggiunto un ulteriore tassello al mosaico della memoria collettiva.

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