Aversa, multa al palco della Via Crucis: scoppia caso politico. Ferrara all’attacco: “Uno scempio”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Un palco montato senza autorizzazione per la Via Crucis e una multa che accende la miccia della polemica politica ad Aversa. È quanto accaduto venerdì sera, al termine delle quindici tappe della tradizionale processione, conclusasi con la riflessione del vescovo, Angelo Spinillo. Sul palco sanzionato, insieme al pastore della Diocesi, erano presenti anche il sindaco Francesco Matacena e il comandante della polizia municipale, Stefano Guarino.

L’oggetto del contendere? La mancata richiesta di autorizzazione per l’installazione del palco. A finire nel mirino delle sanzioni non è stato però l’organizzatore dell’evento, bensì il “paratore” incaricato del montaggio. Secondo quanto trapelato, però, l’onere della richiesta sarebbe spettato direttamente alla Diocesi, in qualità di promotrice dell’iniziativa, e dunque al vescovo stesso.

Un dettaglio che, a detta di molti, stride con quanto accaduto negli anni precedenti, quando nessuno aveva mai sollevato obiezioni di questo tipo. C’è chi parla semplicemente di zelo da parte dei caschi bianchi. Ma tra i “malpensanti” si fa largo un’altra ipotesi: che dietro questa improvvisa rigidità si nasconda una sorta di “dispetto”, non legato certamente alla Polizia locale ma ad una manovra interna ai delicati equilibri della maggioranza consiliare. Il titolare della ditta che ha montato il palco, infatti, è Beniamino Ferrara, fratello della consigliera comunale Adele Ferrara, uscita nei mesi scorsi dal gruppo “Aversa Italia” per dichiararsi indipendente, pur restando in maggioranza con posizioni spesso critiche verso la coalizione che sostiene Matacena.

Uno scenario che ha portato qualcuno a ipotizzare che l’iniziativa dei caschi bianchi sia avvenuta dopo una “segnalazione” da ambienti vicini all’amministrazione stessa. Se così fosse, però, il risultato sarebbe stato tutt’altro che efficace: a pagare l’infrazione non è stata la ditta Ferrara, bensì la Diocesi, mettendo così il sindaco in una situazione di imbarazzo. Sul caso, intanto, calano bocche cucite. Il comandante Guarino e il sindaco Matacena, interpellati sulla vicenda, hanno preferito trincerarsi dietro un laconico “no comment”. Stesso silenzio dalla Curia, che ha scelto di non alimentare ulteriormente la polemica che, da quattro giorni, tiene banco in città.

A rompere il silenzio è invece Adele Ferrara che, senza mezzi termini, punta il dito contro una parte della maggioranza. «Ad Aversa – accusa la consigliera – non esiste più uno spirito autentico di politica. Si è così accecati dalla voglia di colpire chi si spende per passione e onestà che si arriva a prendersela con chi lavora al servizio delle istituzioni religiose. E tutto questo proprio in occasione della Via Crucis. È semplicemente assurdo». Ferrara racconta il retroscena di quelle ore: «Appena ricevuta la multa, la ditta Ferrara avrebbe potuto smontare subito il palco, ma per rispetto verso la Curia e il nostro vescovo ha deciso di lasciarlo al suo posto. Anche se l’amarezza resta, perché ci si è assunti la responsabilità di un verbale per un evento che non era di competenza della ditta».

E ancora: «Chi ha tentato di colpire qualcuno – prosegue Ferrara – ha finito per prendere di mira altri bersagli. E quando si sono accorti dell’errore, non sapevano come uscirne. Fossi in loro mi preoccuperei di più delle condizioni in cui versa la nostra città: il degrado del cimitero, i parchi pubblici, le strade dissestate. Aversa cade a pezzi, ma qui si punta il dito contro un palco “illegale”, sul quale però sono salite le più alte cariche istituzionali». La consigliera non risparmia un ultimo affondo: «Questa non è politica, è uno scempio. Sono curiosa di sapere cosa pensano il sindaco, il comandante e il nostro vescovo di questa grottesca messinscena. Io, da cittadina e da rappresentante delle istituzioni, me ne vergogno profondamente. Ma comprendo: ci sono persone così accecate dalla rabbia che nemmeno la Pasqua riesce a farle risorgere».

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