Report, Sigfrido Ranucci a Capua per ricevere il “Premio Placito Capuano 2024”

di Redazione

Capua (Caserta) – Ultima giornata di maggio della 19esima edizione del “Capua il luogo della Lingua”, il festival letterario diretto da Giuseppe Bellone che dal 2005 celebra i linguaggi della cultura contemporanea nei luoghi più suggestivi di Capua, la città del Placito capuano, primo documento scritto in volgare datato 960 d.C.

Appuntamento al Museo Archeologico Provinciale Campano, simbolo del ruolo di capoluogo culturale che Capua ha sempre avuto come testimone privilegiata del passaggio della storia nella provincia di Caserta e che quest’anno celebra i 150 anni dell’istituzione del museo, oggi diretto da Gianni Solino.

Dopo Marco Zurzolo, Sabrina Efionayi e Lorenzo Tosa, sabato 25 maggio, alle 18.30, al Museo Campano, a chiudere il “primo tempo” del Capua il Luogo della Lingua festival 2024 sarà il giornalista Sigfrido Ranucci, al quale verrà consegnato il Premio Placito Capuano 2024. L’assegnazione del riconoscimento sarà anche l’occasione per parlare del suo ultimo libro “La scelta” edito da Bompiani al pubblico e agli studenti del Liceo “Salvatore Pizzi” di Capua, partner del Premio. L’incontro sarà moderato dalla docente Daniela De Rosa e dalla giornalista Mariamichela Formisano.

A partire dalle 18 e fino alle 21 il cortile coperto e la Sala delle Madri del Museo campano accoglieranno i visitatori con un evento speciale: “Dalle Matres Matutae alle Matrone romane: Storia del vino nell’Ager Falernus”. Visita guidata a cura di Raimonda Rossi, archeologa, con degustazione di Primitivo, Falerno, Mamurrae a cura di Azienda Aemmepagliaro.

IL PREMIO PLACITO CAPUANO – Il Premio Placito Capuano, istituito nel decennale del festival (2014) e che da allora connota ogni edizione del “Capua il Luogo della Lingua festival”, viene assegnato a “una personalità del mondo culturale che attraverso il suo lavoro, in vari modi e con vari linguaggi e declinazioni, dia un contributo importante alla diffusione della lettura e del senso critico in Italia”. Hanno ricevuto il Premio negli anni scorsi la scrittrice Dacia Maraini (2014), il regista Matteo Garrone (2015), l’attore e scrittore Marco D’Amore (2016), lo scrittore Maurizio de Giovanni (2017), lo scrittore Lorenzo Marone (2018), il regista Saverio Costanzo (2019), il cantautore, scrittore e poeta Roberto Vecchioni (2020), il linguista Domenico Proietti (2022) e lo scrittore Giuseppe Montesano (2023).

SIGFRIDO RANUCCI – Roma, 24 agosto 1961, è un giornalista, autore e conduttore televisivo. In Rai dal 1990, è stato prima inviato per le rubriche del Tg3, poi per Rai News 24, dove ha realizzato numerose inchieste sul traffico illecito di rifiuti e sulla mafia. Ha trovato l’ultima intervista al giudice Paolo Borsellino, nel settembre del 2001 è stato inviato a New York per seguire l’attentato alle Torri gemelle, poi nel 2004 a Sumatra per lo tsunami. È stato inviato nei contesti di guerra dei Balcani e in Medio Oriente dove ha realizzato inchieste sulla violazione dei diritti umani e dal marzo 2017 conduce il programma televisivo Report (Rai3), che ha ereditato dall’ideatrice Milena Gabanelli. Ha ricevuto numerosi premi per il giornalismo d’inchiesta ed è autore con Nicola Biondo del libro Il patto (Chiarelettere, 2010).

IL LIBRO – Sigfrido Ranucci è uno di quegli uomini che coincidono in modo assoluto con il lavoro che si sono scelti. Insieme alla sua équipe di Report – programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia – ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. La forza di Report è nella semplicità della scelta: offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti. Per la prima volta Ranucci racconta il cammino che lo ha condotto sin qui; lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure – come suo padre, atleta e finanziere di grande carisma, e il suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24 – che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo. Da queste pagine emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”. E di trovare ogni volta la risposta, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

CAPUA IL LUOGO DELLA LINGUA FESTIVAL rientra nella Campagna nazionale di promozione della lettura organizzata dal Centro per il libro e la lettura  Il Maggio Dei Libri, in collaborazione con il Museo Campano, sotto l’egida del Patto per la lettura di Capua riconosciuta dal Ministero della Cultura “Città che legge”, con la partecipazione di tutte le scuole di secondo grado di Capua e con il sostegno del Circolo dei lettori di Capua e Mater bistrot – Cose d’Interni Libri e della Bcc Terra di Lavoro San Vincenzo de’ Paoli.

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