A 33 anni muore in volo: da Torino era diretto a Lamezia con la moglie incinta

di Redazione

Un malore risultato datale per Giuseppe Stilo, 33 anni, morto su un volo Ryanair, partito da Torino Caselle e diretto all’aeroporto di Lamezia Terme, mercoledì 17 aprile.

Originario di Filogaso (Vibo Valentia), viveva con la moglie ad Alba, nel Cuneese. Erano sposati da un anno, lui lavorava alla Ferrero. Proprio insieme alla consorte, incinta al quarto mese di gravidanza, stava tornando al paese d’origine. A metà tragitto Giuseppe si è sentito male, da qui la decisione del pilota di rientrare a Torino. Quando il velivolo è atterrato, dopo le 11.30, i medici, in precedenza allertati, sono saliti immediatamente a bordo, l’hanno soccorso ma, nonostante le manovre di rianimazione, non c’è stato nulla da fare per il 33enne. A quel punto, la moglie ha avuto un malore ed è stata trasportata in ospedale.

Intanto, in risposta alle voci che parlavano di ritardi, l’Asl To4, in una nota chiarisce: “A causa di un malore del passeggero, l’aeromobile diretto a Lamezia Terme ha fatto rientro a Torino con procedura di emergenza. A bordo del velivolo, intanto, due medici passeggeri del volo hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare coadiuvati dal personale di bordo, che ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico presente in aereo”.

“Nel frattempo – spiegano dall’azienda sanitaria – il personale sanitario in servizio presso il pronto soccorso aeroportuale si preparava in pista a prestare soccorsi e la centrale operativa 118, allertata sulla situazione, provvedeva ad inviare l’ambulanza di base di Borgaro Torinese, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria”.

All’arrivo dell’aereo “il medico in servizio presso l’aeroporto saliva immediatamente a bordo e provvedeva ad erogare la terza scarica con il Dae e a somministrare dell’adrenalina”. Infine, due volontari dell’ambulanza del 118, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie.

“Si precisa – conclude l’Asl – che la prima ambulanza con i volontari era attesa al varco e ha impiegato circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente”.

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