Parete, Feliciello: “Edilizia selvaggia? No, espansione abitativa su cui pesano scelte del passato”

di Franco Terracciano

Parete (Caserta) – Edilizia selvaggia e paese dormitorio. L’assessore Pietro Feliciello non ci sta e controbatte ad un articolo apparso di recente su una testata giornalistica che dipingeva Parete come un paese divorato dall’edilizia abitativa e dove è a rischio la sua primaria vocazione agricola. – continua sotto –

“Come cittadino di questa comunità in primis e come amministratore comunale – dichiara Feliciello – mi corre l’obbligo di chiarire alcuni aspetti. Innanzitutto, c’è da sottolineare che non si tratta di edilizia selvaggia ma di zone di nuove espansioni residenziali (zone C), quindi di Piani Urbanistici Attuativi regolarmente tutti approvati nel 2011 e derivanti dalle previsioni dello strumento Urbanistico Generale (Prg) iniziato a fine anni Novanta e approvato nel 2005. Quindi, assolutamente non si può parlare di edilizia selvaggia ma di precise scelte politiche e di pianificazione territoriale ad opera di attori politici passati, anche particolarmente attenti allo sviluppo agricolo delle nostre aeree, ma che, forse, e credo inconsapevolmente, non immaginavano gli effetti di tali scelte e dell’impatto delle stesse sul consumo di suoli agricoli tra i più fertili della galassia. Personalmente, all’epoca di tali scelte, come giovane architetto e cultore della materia urbanistica, feci la mia piccola parte producendo e protocollando le mie umili osservazioni rispetto a vari punti del Piano, ma la mia voce non produsse alcun effetto”.

In relazione alle inevitabili critiche pubbliche che si sono spesso alzate per la grande espansione edilizia degli ultimi anni nel paese, Feliciello commenta: “Qualcuno non addentrato nella materia potrebbe pensare e dire: ‘E la vostra amministrazione cosa ha fatto per fermare scelte sbagliate derivanti dal passato?’. La risposta è semplice: nulla, per il semplice motivo che i Piani Attuativi sono soggetti ad una convenzione urbanistica, la quale ha una durata, per legge, di 10 anni, prolungati di ulteriori 10 anni dai vari decreti ministeriali emanati nel buio periodo del covid. Questo significa che anche una nuova pianificazione territoriale non può fare altro che recepire dette aeree già convenzionate, senza avere la possibilità d’incidere sulle stesse in termini di edificazione in quanto nei fatti consolidate”.

L’assessore Felicello, che da pochi giorni ha rimesso nelle mani del sindaco la delega all’Urbanistica, conclude con una stoccata non troppo velata a chi critica l’operato dell’attuale amministrazione: “A volte, con compassione, ho avuto modo di ascoltare chi, con voce falsamente vibrante, additava all’attuale compagine amministrativa la colpa di consentire una cementificazione massiccia e incontrollata, ma negli occhi si leggeva il senso del rimorso di chi è stato artefice che ciò accadesse. La verità è che la maggiore colpa attribuibile alla nostra azione amministrativa è stata quella di realizzare molteplici opere pubbliche, attrezzature standard di secondo livello e acquisizione di nuove aeree da destinare a standard a beneficio della collettività”.

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