Aversa, il dramma dei migranti nel Museo del Presepe della chiesa di San Francesco

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Con circa 1500 presepi raccolti in 30 anni il Museo del Presepe voluto da monsignor Pasquale De Cristofaro, rettore del complesso monumentale di San Francesco delle Monache, Aversa sta per inserirsi nel nutrito elenco delle città italiane dotate di questo tipo particolare di museo creato dall’Upel (Unione Provinciale Enti Locali), un’associazione senza scopo di lucro che dal 1998 si interessa anche di valorizzare le diverse espressioni della cultura presenti nei comuni della penisola. – continua sotto –  

Una di queste è l’arte presepiale che ha dato vita in tantissimi luoghi d’Italia a veri e propri musei del presepe. Quello di Aversa, presente all’interno della chiesa di San Francesco, è uno dei più originali perché, mentre la gran parte degli altri musei esistenti anche in Campania – come il presepe del Re, conservato nel palazzo Reale di Napoli, quello della Certosa di San Martino o il presepe barocco conservato nel museo di Capodimonte – sono caratterizzati dalla presenza di pastori realizzati nel ‘600 e nel ‘700 come delle vere e proprie opere d’arte dell’artigianato napoletano, il Museo del Presepe a San Francesco è stato realizzato negli anni grazie alla passione popolare per l’arte presepiale attraverso un concorso ideato da don Pasquale per favorire la conoscenza della vita di Cristo e come tutti i concorsi viene premiata l’opera più bella e più originale.

Passeggiando al primo piano della chiesa dove sono collocate tutte le opere realizzate per le varie edizioni del concorso è possibile vedere come siano cambiate negli anni ispirandosi, in alcuni casi, ad avvenimenti di attualità. Non solo presepi classici, alcuni con pastori vestiti con abiti fatti a mano, racchiusi in un’ampolla, presepi tradizionali e, fuori gara, presepi artistici provenienti da San Gregorio Armeno di Napoli dove il presepe è un culto, ma anche lavori ispirati ad eventi dei nostri tempi come quello realizzato dagli allievi dell’Istituto tecnico statale “Andreozzi” che hanno voluto ricordare il dramma dei migranti che arrivano nella nostra penisola sui barconi, stipati come animali in maniera tale da rischiare di affondare, come in alcune occasioni è accaduto, provocando tanti morti nel mar Mediterraneo, trasformatosi in un cimitero sommerso.

Ispirato dalle parole di Papa Francesco relative alla condivisione tra popoli, questo presepe si presenta come una vera piccola opera d’arte in cui è possibile vedere personaggi che rappresentano uomini e donne di tutto il mondo come migranti che arrivano da paesi africani, condividendo paure e speranze. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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