Giulia Cecchettin, l’omicida sorvegliato a vista in carcere: rischia nuove accuse

di Redazione

Rischia nuove accuse Filippo Turetta. Il giovane, accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, domani rientrerà in Italia e andrà nel carcere di Venezia. Il pm veneto Andrea Petroni potrebbe contestargli, oltre l’omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis. – continua sotto –

Sul fronte dell’omicidio, invece, sembra destinato ad aumentare il numero delle aggravanti. Sarà l’autopsia – in calendario l’1 dicembre prossimo – a stabilire se la ventina di coltellate inflitte alla ragazza possano far scattare la crudeltà (non è il numero a determinare l’aggravante, ndr), mentre bisognerà mettere in fila gli altri elementi fin qui raccolti dai carabinieri per capire se può essere contestata la premeditazione. Bisognerà capire se Filippo Turetta si è portato da casa i due coltelli sequestrati, se l’acquisto online del nastro adesivo (fatto un paio di giorni prima dell’omicidio) avesse la finalità di coprire la bocca e impedire a Giulia di urlare, se abbia fatto ricerche internet per studiare il percorso di fuga (e consigli su come sopravvivere) di più di mille chilometri fino in Germania dove è stato arrestato.

Turetta arriverà su un volo militare che partirà domani, sabato 25 novembre, da Roma con destinazione Francoforte per fare rientro, scortato, direttamente all’aeroporto di Venezia. L’arrivo nella città lagunare è atteso intorno alle 12.30 e negli uffici della polizia di frontiera gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare, quindi verrà portato nel carcere di Santa Maria Maggiore, dove – apprende l’Adnkronos – sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati “alla sicurezza” del giovane, ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi”.

Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario”. Dato il clamore mediatico e anche il reato di cui è accusato, per il giovane sembra prospettarsi, oltre all’isolamento “anche una sorveglianza a vista 24 ore su 24 ore”. Dopo l’interrogatorio del pm, anche su richiesta della difesa, il giudice potrebbe predisporre altre misure a garanzia dell’arrestato. – continua sotto –

Con la notifica verrà decisa anche la data dell’interrogatorio di garanzia che dovrà essere fatto entro cinque giorni (a partire da domani) dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Interrogatorio che sarà “non prima di lunedì”, si apprende da fonti qualificate. Il 21enne riceverà l’ordinanza di custodia cautelare solo una volta atterrato, negli uffici della polizia di frontiera. Un rientro in Italia che deve essere comunicato ufficialmente alla cancelleria del gip di Venezia che deve concedere il tempo ai difensori, gli avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di leggere gli atti sul caso, quindi può procedere a comunicare alle parti la data dell’interrogatorio da svolgersi entro comunque cinque giorni a partire da sabato.

All’interrogatorio, da quanto si apprende, sarà presente il pm Andrea Petroni (non è necessaria la presenza della pubblicazione accusa, ndr) che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati, mentre i difensori potrebbero chiedere una misura alternativa al carcere o già in questa fase la perizia psichiatrica. Se i legali non avanzeranno istanze, il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento.

Al giudice il giovane potrebbe ripetere la confessione già resa alla polizia tedesca, dove è stato arrestato, oppure decidere, assistito dai legali Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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