Carcere Santa Maria CV, detenuto crea punteruolo e tenta di sequestrare agente

di Redazione

Ancora violenze contro la Polizia penitenziaria in carcere. L’ultimo episodio si è registrato sabato 7 ottobre nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove un detenuto, trentenne, di origini cubane, ha tentato, sotto la minaccia di un acuminato punteruolo, ricavato da un manico di legno di una scopa, il sequestro dell’agente di servizio, al piano superiore del Reparto Danubio. – continua sotto –

A denunciare l’episodio è il segretario regionale del sindacato Osapp, Vincenzo Palmieri. “Il detenuto in questione – fa sapere Palmieri – è un soggetto pericolosissimo conosciuto alla cronaca penitenziaria nazionale. Nel mese di giugno si è reso autore dell’efferato omicidio del compagno di cella nel carcere di Velletri. Trasferito alla casa circondariale di Viterbo, si è reso responsabile con altri detenuti di tumulti e sequestro di un agente. Assegnato da pochi giorni per ordine e sicurezza a Santa Maria Capua Vetere si è reso responsabile del grave episodio che non ha avuto drammatiche conseguenze grazie alla prontezza di riflessi del poliziotto che, approfittando di un momento di esitazione dell’aggressore, è riuscito a guadagnare l’uscita dalla Sezione e chiudere il cancello di sbarramento alle sue spalle. Altri poliziotti intervenuti sono poi riusciti a disarmare e mettere in sicurezza contenendo l’energumeno”.

“Il grave episodio è ormai pane quotidiano per la Polizia Penitenziaria che solo nella fuga può trovare scampo, rappresentando la fuga dello Stato come tra l’altro indicato in assurdi Protocolli Operativi diffusi dall’amministrazione per il Personale del Corpo, contestati solo dall’Osapp, afferma il consigliere nazionale del sindacato, Emilio Fattorello, che sottolinea: “Un soggetto portatore del germe della violenza, come il detenuto cubano in questione, non può trovarsi armato con libertà di movimento in una sezione detentiva ma dovrebbe essere sottoposto all’articolo 14 bis a vita a Grande Sorveglianza per la sua eteroaggressività. Mai avrebbe dovuto essere assegnato in una realtà penitenziaria come quella di Sana Maria Capua Vetere che ha raggiunto quasi 1000 unità di popolazione detenuta in una promiscuità assurda di circuiti penitenziari che si riversano sul poco personale della Polizia Penitenziaria, ormai anziano, stanco e demotivato, vittima predestinata dello sfascio della politica e della amministrazione”.

“Non a caso, l’Osapp, – conclude Fattorello – nella persona del segretario generale Leo Beneduci, ha interrotto le relazioni sindacali con il Dap ed il Ministero e, di conseguenza, non ha sottoscritto un improprio Aqn (Accordo Quadro Nazionale) dopo una attesa di un ventennio con l’organo politico in via Arenula. Ricordando una misera integrazione delle già carenti piante organiche”.

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