Carinaro, indagine su “pressioni” ad ex segretario: opposizione chiede dimissioni del sindaco

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – “Le dimissioni sono l’unico vero atto di dignità umana e politica rimasto al sindaco Affinito e alla sua maggioranza alla luce di quanto sta emergendo dall’inchiesta della Procura della Repubblica sulle indebite pressioni esercitate dallo stesso primo cittadino e dall’assessore Nicola Mauro Barbato ai danni del segretario comunale”. Ad invocare un passo indietro definitivo della fascia tricolore e dell’intera Amministrazione comunale di Carinaro, sono i gruppi consiliari di minoranza Partito Democratico e Indipendenti (Annamaria Dell’Aprovitola, Paolo Sepe, Nicola Sglavo, Rachele Barbato e Giovanni Zampella) che commentano la notifica degli avvisi di garanzia ad Affinito e Barbato. – continua sotto –  

La vicenda – L’indagine coinvolge il sindaco Nicola Affinito, l’assessore Nicola Mauro Barbato e un tecnico comunale dopo una denuncia presentata dall’ex segretario comunale in ordine alla presunta incompatibilità dello stesso tecnico indagato, con risvolti “gossip” legati ad un altrettanto presunto “ricatto a sfondo sessuale” legato ad un momento in cui una Lsu stava colloquiando con il segretario nel suo ufficio; scena che sarebbe stata filmata e finita al centro di una lettera anonima fatta recapitare al segretario, riportante l’avvertimento: “Attento al marito”. Il tutto sarebbe stato montato ad arte per indurre il segretario a lasciare il tecnico al suo posto. Per questo episodio l’ipotesi di concussione in concorso per Affinito e Barbato. Per il solo Affinito anche l’ipotesi di falso poiché avrebbe redatto la delibera avente oggetto il recesso della convenzione con Succivo per il servizio di segreteria comunale, recante la firma digitale del segretario generale, che, invece, non avrebbe mai apposto. Questa delibera avrebbe presentato, inoltre, contenuti discordanti rispetto al verbale dell’assemblea e indicava l’assenza dei consiglieri di opposizione Dell’Aprovitola e Sepe quando invece erano entrambi presenti. Sulla vicenda il sindaco si è limitato a dichiarare di confidare nella giustizia e di chiedere di essere interrogato dagli inquirenti per dare la sua versione dei fatti. (AGGIORNAMENTO 16 GENNAIO 2024 – la Procura ha chiesto l’archiviazione per tutte le accuse mosse agli indagati, leggi qui: https://www.pupia.tv/?p=565133)

Opposizione: “Siamo garantisti, ma devono dimettersi” – “Pur essendo da sempre garantisti – affermano dall’opposizione – e pur credendo nella presunzione di innocenza fino al terzo grado di innocenza, tanto che sul piano giudiziario esprimiamo solidarietà agli indagati e alle rispettive famiglie, non possiamo tacere sulla gravità dell’accaduto sotto il profilo politico e amministrativo. Il sindaco e l’assessore hanno assunto un atteggiamento che rappresenta l’antitesi dell’essere amministratore comunale, con modi e tempi inqualificabili che non possono e non devono appartenere a chi ha la responsabilità di guidare una Comunità come la nostra, da sempre contraddistintasi per onestà e laboriosità”.

“Aldilà di ogni giudizio formale – continuano – che, ripetiamo, viene rimesso alla oggettiva valutazione degli inquirenti e degli organi giudiziari, quanto emerge dall’inchiesta rappresenta una macchia troppo grande per essere cancellata senza una netta assunzione di responsabilità e di presa di coscienza da parte di Affinito, Barbato e della maggioranza tutta, finora sempre complice politicamente e amministrativamente delle scelte operate e dei comportamenti tenuti dai suoi vertici. I reati contestati sono molti gravi ed indici del modus operandi dell’attuale amministrazione, le accuse della magistratura non consentono al sindaco e all’assessore, entrambi indagati, di guidare il Comune con la dovuta serenità e imparzialità verso i cittadini, atteso che l’indagine danneggia pesantemente l’immagine dell’intera Carinaro e mina definitivamente la credibilità dell’Amministrazione”.

Il sindaco Affinito e l’assessore Barbato – concludono dalla minoranza – hanno il dovere morale e politico di fare un passo indietro e lasciare ad altri la responsabilità amministrativa del Comune, non fosse altro per consentire alla Magistratura e alle indagini di fare il proprio naturale corso, e per tutelare l’istituzione civica che oggi rappresentano. Lo chiede la comunità di Carinaro che merita ben altro, lo impone il buon senso, lo suggerisce la coscienza e la dignità, se ancora ve ne è rimasto un briciolo. Adesso davvero basta, la misura è ormai colma da tempo, andate a casa e liberate il Comune da una cappa ormai non più sopportabile e da un marchio infame”.

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