Carinaro, Masi: “Revocare pareri al Dup e al bilancio”

di Redazione

Carinaro (Caserta) – Revocare i pareri positivi al Dup e al bilancio di previsione. A chiederlo è il consigliere di opposizione indipendente Stefano Masi in una nota indirizzata al responsabile dell’Area Finanziaria del comune di Carinaro, Carlo Nicola Barbato, al Revisore dei conti del comune di Carinaro, Francesco Puca, e alla presidente del Consiglio comunale, Serena Marino. Secondo Masi, lo schema di bilancio e il Dup sono stati “costruiti” assieme e senza il necessario preventivo intervento del Consiglio. – continua sotto –

Ecco la nota di Masi: «Vi sarà certamente noto, essendo l’avviso di convocazione dell’assise consiliare anche a voi diretto, che in data 22 agosto sono convocate due sedute di Consiglio comunale, una mattutina, per l’approvazione, tra l’altro, del Dup, e una seconda seduta, stavolta pomeridiana, per l’approvazione del bilancio previsionale.

La duplicazione delle sedute consiliari per l’approvazione dei predetti strumenti di programmazione economica è certamente una novità per il comune di Carinaro, verosimilmente dovuta ad alcune recenti sentenze della giustizia amministrativa, di cui la maggioranza sarà incidentalmente venuta a conoscenza, le quali hanno chiarito che, essendo il Dup il presupposto logico sulla base del quale deve essere redatto il bilancio previsionale, i due strumenti programmatori devono essere approvati in sedute dedicate. La ratio di queste decisioni pretorie sono molteplici e sono tutte intimamente connesse al ruolo e alle funzioni dei consiglieri comunali che, in particolare rispetto all’attività di programmazione e indirizzo, non sono chiamati ad un ruolo di semplici spettatori, come talvolta in taluni Enti accade, spesso con la deprecabile complicità di quei soggetti cui la legge assegna, invano, il compito di tutelare le funzioni del Consiglio e dei consiglieri.

Considerata la vostra professionalità non sento la necessità di dilungarmi nell’esegesi del dato normativo e della giurisprudenza in subiecta materia, certo che, anche dopo questa mia, sarete impegnati in un globale e trasparente riesame delle decisioni assunte. Ciononostante, anche perché potrebbero leggerci alcuni non addetti ai lavori, cui comunque si deve chiarezza, non posso esimermi dall’evidenziare che, e ciò lo dico non tanto e non solo da umile operatore del diritto specializzato nella materia amministrativa, ma anche e soprattutto da semplice persona di buon senso, non ritengo sufficiente limitarsi a sdoppiare le sedute (per di più nella stessa giornata!) per rispettare la lettera della norma nonché la sua ratio e la conseguente interpretazione giurisprudenziale. – continua sotto –

Da una lettura non così superficiale delle più recenti decisioni pretorie, infatti, emerge che essendo l’uno (il Dup) il presupposto dell’altro (il bilancio previsionale) i due strumenti devono essere coerenti e che la verifica di coerenza [deve] scaturire dal contributo potenzialmente derivante da tutti i componenti del Consiglio comunale, compiutamente fornito nella preliminare seduta consiliare “dedicata”: (Tar Puglia, Bari, Sezione Prima, cit. n. 1505/2019) (Tar Puglia, Bari, Sezione Prima, n. 256/2023). Il dictum poc’anzi citato chiarisce che perché l’uno sia realmente il presupposto logico dell’altro tra essi vi deve essere uno iato netto e prima dell’approvazione dello schema di previsionale in giunta è necessaria una fase istruttoria che deve veder protagonista il Consiglio comunale in quanto sede naturale del confronto e della decisione sul contenuto del Dup. (Tar Bari, Sezione Prima, 15 febbraio 2019, n. 241; Tar Bari, Sezione Prima, 18 novembre 2019, n. 1505) (Tar Puglia, Bari, Sezione Prima, n. 256/2023).

Pur dovendosi consumare quantomeno un passaggio intermedio in Consiglio comunale, nel nostro caso ciò non è avvenuto e il ruolo che doveva essere dell’organo di indirizzo è stato sottratto dall’organo esecutivo: Dup e schema di bilancio sono stati approvati nello stesso giorno dalla giunta.

Alla luce di quanto detto, dunque, mi sia consentita la libertà di esprimere il mio vivo stupore per il fatto che taluni degli atti qui citati siano dotati dei vostri pareri positivi, nonostante siano stati approvati in difformità dal quadro normativo vigente. Naturalmente, mi rendo perfettamente conto che è spesso possibile dare dei fatti un’interpretazione differente e ciò tanto più quando si è al cospetto di norme o di interpretazioni giurisprudenziali che, se mossi da malizia o superficialità, possono essere strumentalizzate nella chiave che fa più comodo. Non mi meraviglierebbe, pertanto, che nella maggioranza, come già accaduto in passato, potesse esserci qualcuno che, con furbizia o arroganza, pensasse a qualche forzatura pur di approvare gli atti così come sono. – continua sotto –

Affinché possiate più facilmente rimanere imperturbabili a pressioni di qualsivoglia genere, così dimostrando di lavorare nell’interesse dell’Ente e non per l’amministrazione, è appena il caso di rappresentare che l’iter scelto dalla maggioranza per l’approvazione degli atti, su cui come detto ci sono i vostri pareri positivi, è in contrasto anche – e ancor più chiaramente – con il vigente regolamento di contabilità il quale, all’articolo 7, rubricato “Percorso di formazione del bilancio”, indica un iter di approvazione del tutto difforme da quello adottato dalla maggioranza. Tale articolo, al comma 3, stabilisce tra l’altro che “La Giunta coerentemente con gli indirizzi politico programmatici del Consiglio approvati con il Dup definisce: la manovra delle aliquote tributarie e delle tariffe; i criteri e gli indirizzi ai quali i responsabili dei servizi devono attenersi nel corso della predisposizione delle proposte di bilancio…”.

E’ evidente che, anche secondo il nostro regolamento, è il Dup approvato dal Consiglio (e non quello approvato dalla giunta!) la base su cui iniziare a “costruire” il bilancio previsionale. Nel nostro caso, invece, lo schema di bilancio e il Dup sono stati “costruiti” assieme e senza il necessario preventivo intervento del Consiglio. Appare troppo evidente l’estromissione dell’organo di indirizzo dal processo di formazione degli indirizzi fondamentali su cui deve formarsi il bilancio previsionale per far finta di nulla! Piuttosto vale il caso di evidenziare, non tanto a voi che sono certo saprete riparare agli errori commessi, ma a quei non addetti ai lavori che potrebbero leggerci, che la norma regolamentare di cui sopra, al comma 6, chiarisce e conclude che “La parte terminale del percorso di formazione del bilancio comprende: […] – la stesura definitiva dello schema di bilancio e dei suoi allegati”.

L’approvazione dello schema di bilancio, insomma, è la parte terminale di questo lungo iter che, rimanendo al dato letterale, comincia – o dovrebbe! – solo dopo l’approvazione del Dup da parte del Consiglio, il quale, come dovrebbe esser noto, è l’organo dell’Ente deputato alle attività di programmazione e indirizzo. Non è certo un caso se il legislatore, senza considerare le usuali proroghe, ha individuato nel 31 luglio il termine per l’approvazione del Dup e nel 31 dicembre il termine per l’approvazione del previsionale. Due termini temporali così distanti tra loro trovano la loro spiegazione proprio nel presupposto che l’attività di redazione dello schema di bilancio dovrebbe cominciare soltanto dopo che il Consiglio si è già espresso sul Dup.

Alla luce di quanto sopra, sono certo che avrete l’intelligenza e l’onestà di ammettere gli errori commessi ponendo ad essi riparo tempestivamente, anche al fine di evitare che l’Ente sia esposto a contenziosi potenzialmente perniciosi di cui, come è ovvio, potreste esser considerati gli unici o, comunque, i più diretti responsabili. Solo ritirando, senza indugio, i pareri positivi forniti a quanto approvato in difformità dal quadro normativo vigente, sarà poi possibile restituire legalità formale agli atti dell’Ente e, forse ancora più importante, dignità al Consiglio comunale di Carinaro il cui ruolo, da troppi anni, viene calpestato da una classe politica rozza, superficiale e scadente».

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