Aversa, chiesa Annunziata: a rischio un’ala che sembra “territorio di nessuno”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Quando si parla di “terra di nessuno” ci si riferisce ad un tratto di territorio compreso tra due comuni o due nazioni in cui nessuno dei due ha il potere di agire. Una specie di territorio di nessuno c’è anche ad Aversa. E’ quella parte di struttura dell’edificio della chiesa dell’Annunziata, compresa fra i lavori che sta realizzando la Facoltà di Ingegneria sulla parte concessa in comodato d’uso gratuito per 99 anni dal Comune di Aversa all’Università degli Studi “Vanvitelli” e la facciata della chiesa. – continua sotto –  

Da entrambi i lati sono visibili impalcature necessarie a consentire lavori di restauro mentre nella parte che è giusto nel mezzo non c’è alcuna impalcatura. Cosicché sembra essere, appunto, terra di nessuno perché, pur avendo necessità di essere restaurata, almeno fino ad oggi, non è stata inclusa in alcun progetto di recupero. E’ un dato di fatto che andrebbe chiarito dall’amministrazione comunale proprietaria della chiesa fondata tra il quattordicesimo e quindicesimo secolo. Così come sarebbe opportuno capire perché nel 2010, quando fu realizzata la copertura della chiesa, nel progetto non vennero incluse la cupola né la copertura della sacrestia malgrado il progetto fosse stato sottoposto all’attenzione ed all’approvazione della Soprintendenza dei Beni architettonici e culturali.

Il risultato, mostrato più volte nei servizi di Pupia, è che all’interno della chiesa, quando piove in maniera abbondante, cade acqua e il tetto della sagrestia, realizzata nel 1619 con stipi lignei, rischia di crollare. Per la città sarebbe una perdita gravissima essendo la chiesa dell’Annunziata una miniera di opere d’arte ricca com’è di dipinti di autori importanti come Lorenzo Vaccaro, Angelillo Arcuccio, Marco Pino da Siena, Francesco Solimena, Giuseppe Simonelli. Tesori d’arte che vengono messi in mostra con occasionali visite guidate che potrebbero entrare in un programma annuale con date fisse, di eventi da realizzare per promuovere l’economia cittadina utilizzando il settore turistico.

Purtroppo, come dimostra l’assenza di un ufficio di promozione turistica, pur definendosi “città d’arte”, Aversa non ha mai, fino ad oggi, preso in considerazione in maniera seria l’introito economico e la possibilità di lavoro che seguirebbero con l’inserimento della città nei percorsi turistici italiani. Agli aversani basta festeggiare la Madonna di Casaluce, un evento che da semplice sagra paesana potrebbe diventare uno dei punti di forza di un programma articolato con appuntamenti fissi nell’arco di un anno.

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