Aversa, canoni idrici: il giudice annulla altre 27 fatture

di Jacopo Grassia

Aversa (Caserta) – 27 fatture per consumi idrici annullate tutte insieme, a fronte di 34 impugnate da un condominio aversano. L’ennesima batosta per il Comune di Aversa che vede diventare sempre più evanescenti le somme presenti nella bozza di bilancio preventivo che deve essere approvato a breve. – continua sotto –  

Si tratta, infatti, di poco più di 6mila euro, ma a preoccupare è la circostanza continua di canoni idrici annullati. Segno che gli uffici comunali normanni non hanno curato, così come prescritto dalla normativa, i crediti derivanti dai consumi idrici per cui vengono inesorabilmente annullati così come deciso questa volta dal giudice Lucia Esposito della seconda sezione del tribunale aversano di Napoli Nord. A difendere e rappresentare in giudizio il contribuente è stato, ancora una volta, l’avvocato Fabio Roselli che si è visto riconoscere anche una parte delle spese di giudizio. Insomma, al danno dei canoni idrici annullati la beffa della condanna alle spese.

Una vicenda che non può non preoccupare l’amministrazione guidata dal sindaco Alfonso Golia considerata la situazione già precaria dei conti comunali tanto che la Corte dei Conti nello scorso mese di ottobre era intervenuta imponendo un piano di rientro (approvato a dicembre 2022) per evitare la dichiarazione di dissesto. Nei giorni scorsi, commentando una analoga decisione dei magistrati degli uffici giudiziari aversani, il vicesindaco Marco Villano evidenziò che «per i conti dell’Ente non vi erano problemi particolari di tenuta nonostante questi frequenti atti di annullamento da parte della magistratura visto che questo tipo di crediti, proprio perché considerati di difficile esazione, sono iscritti in bilancio con una svalutazione del 95%, per cui l’annullamento preoccupa relativamente».

Dichiarazioni che lasciano perplessi, tenuto conto che a finire nel tritacarne della prescrizione vi sono almeno 5 milioni di crediti dai 2 per i canoni idrici, alla stessa somma per i canoni di occupazione dei posti di vendita nel mercato ortofrutticolo ai canoni di locazione delle abitazioni di proprietà comunale di via San Lorenzo. Tutte tipologie di credito che non hanno superato, in molti casi, l’esame dei giudici del tribunale di Napoli Nord. Tutto questo un minimo di allarme per la tenuta dei conti lo provoca, soprattutto alla luce della non troppo florida condizione delle casse dell’ente. Situazione che, certamente, sarà al centro della discussione quando (quasi certamente nella seconda decade di agosto) il documento di programmazione contabile per il 2023 sarà portato in Consiglio comunale. – continua sotto –  

«Questa amministrazione di dilettanti allo sbaraglio – ha dichiarato dall’opposizione Alfonso Oliva – continua a sorprendere in negativo. Siamo oramai quasi ad agosto e il bilancio 2023 non è ancora oggetto di discussione in consiglio comunale. Eppure, il governo nazionale ha prorogato più volte sino al 31 luglio prossimi, una data che questa amministrazione non riuscirà a rispettare perché troppo impegnata a cercare di far quadrare i numeri per assicurare la presenza in aula dei tredici consiglieri necessari. Un bilancio che, alla luce di quanto sta avvenendo a livello giudiziale, rischia di non essere reale con tutte le conseguenze del caso».

Sulla stessa scia le dichiarazioni di Gianluca Golia: «Non si riescono a capire le motivazioni di questo ritardo nell’approvazione del bilancio. Siamo, oramai, oltre la metà dell’anno e ancora l’ente è costretto a spendere in dodicesimi. Una situazione creata solo perché il sindaco non vuole prendere atto che una maggioranza non ce l’ha. E’ costretto a studiare una data che vada bene a tutti i tredici consiglieri comunali. La mancanza, per un qualsiasi motivo, di uno solo dei componenti della maggioranza (che è tale solo grazie al voto dello stesso sindaco) rischia di far saltare tutto».

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