Aversa-San Marcellino, Ettore Cantile presenta il libro su “I Nobili Sagliano”

di Franco Terracciano

San Marcellino (Caserta) – Il 1 maggio, alle ore 16,30, nella chiesa patronale di San Marcellino, sarà presentato il nuovo lavoro storico di Ettore Cantile intitolato “I Nobili Sagliano – Famiglia illustre tra San Marcellino ed Aversa”. – continua sotto – 

Interverranno, insieme all’autore, don Antonio Diana, parroco di San Marcellino, Crescenzo della Corte, vicepresidente dell’associazione “C.Adamo”, Lena Costanzo, assessore alla Cultura di San Marcellino, Giansalvo Pio Fortunato, poeta, Salvatore Aversano, consigliere regionale, l’onorevole Gimmi Cangiano, Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Anacleto Colombiano, sindaco di San Marcellino. Moderatore Giuseppe Lettieri, direttore del periodico aversano “Nerosubianco”. Una seconda presentazione del testo si svolgerà il 13 maggio al Chiostro di San Francesco di Aversa con la presenza del vescovo Angelo Spinillo.

Il libro di Cantile analizza la storia della famiglia dei marchesi Sagliano, originaria di San Marcellino, con i poeti, i politici, i magistrati, i feudatari e gli uomini di Chiesa del casato. Sono evidenziate soprattutto le testimonianze di filantropia e lo status sociale dei Sagliano attraverso i secoli vissuti nell’Agro aversano.

Ad Aversa il nome di Giacinto Sagliano è conosciuto soprattutto per la casa di riposo a lui intitolata e per la cui costruzione lasciò in eredità tutti i suoi averi, con un testamento pubblico così riportato da Ettore Cantile: “Corre l’anno 1880 il giorno 16 di ottobre alle ore dodici quando il Cavaliere Giacinto Sagliano convoca a casa sua in via Seggio, in Aversa, il notaio Errico Magliulo e i testimoni nelle persone del canonico Paolo Pagliuca, il canonico Alessandro Montone, il canonico Stefano Cimmino e il parroco Angelo Catalano. – continua sotto – 

Forse le sue condizioni di salute erano precarie e sente il bisogno di affidare agli eredi le sue ultime volontà. Il notaio rende lettura del testamento. Si è costituito il cavaliere signor Giacinto Sagliano del fu Domenico, proprietario, nato in San Marcellino e domiciliato in Aversa, a noi notaio personalmente noto, il quale volendo disporre delle sue sostanze nell’evento di sua morte, ha dichiarato la sua volontà a noi Notaio Errico Magliulo del fu Giuseppe, di nominare suo amato fratello germano Luigi Sagliano, suo erede universale e particolare di quanto possiede e gli appartiene, coll’obbligo di adempiere ai seguenti pesi:

  • 1) Di costruire ad un anno dal suo decesso nel cimitero di questa Città una cappella Gentilizia, per la quale dovrà spendere la somma non minore di ducati 5.000 pari a lire 21.250, corredandola di tre altari, uno di fronte e due laterali, con i corrispondenti arredi ed utensili sacri;
  • 2) Di pagare la somma di lire 25.000 al Vescovo pro tempore della Città e Diocesi di Aversa, che insieme di una Commissione farà uso come segue:
  • a) Celebrare 6 messe all’anno dedicate all’anima del testatore, da celebrarsi nelle ore più comode al bisogno dei fedeli;
  • b) Dare annualmente lire 1.000 per il mantenimento delle povere fanciulle orfane; e 1.000 annue all’Asilo Infantile di questa città per il mantenimento dei fanciulli poveri;
  • c) Tutto il dippiù delle lire 25.500 sarà impiegato al mantenimento di un asilo di mendicità, da fondarsi in Aversa, nel quale saranno accolti i poveri ed impotenti d’ambo i sessi dei Comuni di Aversa e di San Marcellino;
  • 3) Per la sicurezza dell’adempimento per parte dell’erede delle suddetta annua  prestazione di lire 25.500, il testatore autorizza il Vescovo d’iscrivere, analoga ipoteca pel corrispondente, ragguagliato alla ragione del 5% sui seguenti fondi acquistati col proprio suo denaro: Tenuta di Campanariello in tenimento di Giugliano, Masseria detta Savalone in Vico Pantano, Masseria detta Scolaro ivi, Tenuta d’Ischitella e Sesto Parco ivi, Masseria Isola in Frignano Piccolo, Tenuta o Bosco di San Leucio in tenimento di Caserta. Due pezzi di territorio in San Marcellino detti Pelliccia, e moggi 5 pari ad ettari 2 ed are 12 di giardino in Lusciano.

Comunque lascia in eredità al fratello Luigi, non avendo figli eredi, un patrimonio di 220mila lire e oltre 500 moggi di terreno con preghiera di assolvere alle sue ultime volontà. Traducendo in parole povere lascia tutto alla Chiesa di Aversa e in particolar modo al Vescovo pro tempore. Una decisione non accettata dagli eredi che adiranno le vie legali per una trentina d’anni. Basti dire che l’atto del testamento è datato 1880 e l’inaugurazione del Mendicicomio di Aversa verrà fatta soltanto nel 1912. Il Palazzo si trova in via Roma 304 di fronte al Campo Profughi di Aversa”.

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