Aversa, quando i marciapiedi diventano “piste ciclabili”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Aversa non ha bisogno di piste ciclabili perché, come è possibile rendersi conto passeggiando per via Roma, ma anche per le altre arterie comunali, le piste ciclabili esistono già. Sono i marciapiedi, trasformati dai ciclisti in “piste ciclo-pedonali”. – continua sotto –  

Non quello di via Di Jasi, dov’è stata realizzata una pista ciclo-pedonale difficile da usare senza mettere a rischio i ciclisti, i pedoni e gli abitanti dei tanti condomini direttamente confinanti con la pista, né quello che costeggia via Saporito, partendo dalla chiesa di San Giuseppe operaio fino al Parco Pozzi, dove è stata realizzata una pista ciclo-pedonale, oggi poco curata e arricchita da buche. Su quei due marciapiedi, a parte le difficoltà dei ciclisti ad utilizzarle, sono state comunque realizzate piste ciclo-pedonali che andrebbero segnalate secondo quanto prevede il Codice della strada, così che possano circolare le biciclette ed altri veicoli consentiti dalle norme nazionali ma sui marciapiedi di via Roma e delle altre strade cittadine questo non è possibile.

Però Aversa è la città delle contraddizioni e i ciclisti usano i marciapiedi come piste ciclo-pedonali malgrado il Codice della strada indichi che, alla stregua delle autovetture, le biciclette non possono circolare sul marciapiede e neanche sostarci, potendo circolare sui marciapiedi solo se su di essi è prevista una pista ciclabile, appositamente segnalata. Ma non basta perché il Codice della strada prevede anche le sanzioni applicabili a chi non rispetta le norme.

Per i ciclisti che usano il marciapiede l’articolo 143 prevede una multa da 42 a 173 euro. Per i ciclisti che lasciano in sosta le biciclette senza disporle in una rastrelliera o legate ad un palo, così che non siano di ostacolo ai pedoni, l’articolo 158 prevede una sanzione amministrativa da 87 a 345 euro. Dunque, la legge c’è e bisognerebbe farla rispettare, ma se proprio si vuole chiudere un occhio, allora almeno si segnalino le piste ciclabili “fai da te” con la segnaletica prevista dalla normativa. IN ALTO IL VIDEO

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