Aversa, medico investito e ucciso: un’aiuola in memoria di Giuseppe Capone

di Antonio Taglialatela

Aversa (Caserta) – Un’aiuola dedicata a Giuseppe Capone, il 32enne medico aversano che il 7 gennaio 2019 morì investito da un’auto, a pochi metri da casa. Proprio nel luogo di quella tragedia, in via Salvo D’Acquisto, all’angolo con l’ingresso del Palazzetto dello Sport, domenica 19 marzo, alle ore 11.30, si terrà l’inaugurazione di un’aiuola a lui dedicata e dove è già collocata, dal dicembre 2021, una panchina bianca in sua memoria, realizzata con il patrocinio del Comune di Aversa e voluta dalla famiglia del medico per commemorare tutte le vittime della strada. – continua sotto –

Saranno presenti, insieme a Sandra Motti e Gaspare Capone, genitori di Giuseppe, il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, il deputato Francesco Emilio Borrelli e don Carmine Schiavone, direttore della Caritas Diocesana e delegato Caritas Campania. All’evento è invitata a partecipare l’intera cittadinanza. L’intento è quello di ricordare non solo Giuseppe ma tutte le vittime delle strada. Un invito ad evitare altre perdite umane sulla strada e la distruzione di altre famiglie. Sin dalla morte del loro figlio, i coniugi Capone-Motti sono in prima linea per la diffusione della cultura dell’educazione stradale, soprattutto tra i giovani.

Il ricordo di Giuseppe nel tempo ha varcato anche i confini nazionali: in Tanzania, a Bujango, nella regione di Kagera, è stato costruito un poliambulatorio con l’aiuto di due onlus campane, Cantiere Missionario e Obiettivo Cuore Abc, e l’apporto economico della famiglia del medico. Una scelta dettata dal desiderio espresso da Giuseppe di volersi recare in Tanzania dove da anni è di casa il cardiochirurgo aversano Peppe Caianiello, che, dopo il pensionamento, ha scelto di mettere la propria professionalità al servizio di chi ha bisogno, compiendo frequenti viaggi in quelle terre.

“Giuseppe – recitava una lettera dei suoi familiari scritta pochi giorni dopo la tragedia – non smetterà di fare quel bene che ha fatto nella sua vita ma continuerà ad essere un modello non solo per i buoni ed i miti come lui, ma per tutti. La sua grande nobiltà d’animo ancora vive e sopravvive a quel freddo loculo in cui giace”.

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