Aversa, il “Giardino delle anime belle” in memoria di Giuseppe Capone e delle vittime della strada

di Antonio Taglialatela

Aversa (Caserta) – Un tributo alla memoria di Giuseppe Capone e di tutte le vittime delle strada. E’ il “Giardino delle anime belle”, un’aiuola situata all’angolo tra via D’Acquisto e l’ingresso del Palazzetto dello Sport di Aversa, dove il 7 gennaio 2019 il medico aversano, 32 anni, fu investito e ucciso da un’auto, mentre stava rientrando a casa. Una tragedia che non ha ancora visto la parola fine in sede giudiziaria. – continua sotto –

Numerose le persone radunatesi per l’inaugurazione, avvenuta il 19 marzo, giorno dell’onomastico di Giuseppe. “Bisogna evitare altre perdite umane sulla strada e la distruzione di altre famiglie, dando valore alla vita”, ha affermato Sandra Motti, madre di Giuseppe, presente all’evento insieme al marito Gaspare e alla figlia Alessandra. “Bisogna ricordare – ha detto Motti – che la vita è una sola e la dobbiamo tenera cara, per noi e per gli altri. E’ orribile quando un familiare non farà mai più ritorno a casa. Il nostro scopo è sensibilizzare i giovani al rispetto del codice della strada e al rispetto delle regole del vivere civile”. Ricordando “Giuseppe, Luca, Carmen, Luigi e tanti, tantissimi, troppi…”, Alessandra Capone ha sottolineato che l’inaugurazione del giardino rappresenta “un tributo a Giuseppe e a tutte le anime meravigliose che non sono altrove oggi, ma qui tra noi e ci guidano sempre”.

“Non si chiede vendetta, ma giustizia”, ha affermato il deputato Francesco Emilio Borrelli, per il quale il termine “pirati della strada” è improprio: “Si tratta di delinquenti della strada, guidano fregandosene del prossimo, compiendo atti estremi, guidando a tutta velocità, senza rispettare le regole della strada. Quello che mi fa rabbia è che le famiglie delle vittime la pena la scontano subito, mentre spesso questi delinquenti non passano nemmeno un giorno in galera. E invece devono pagare anche loro. Occorre giustizia, solo con questa le famiglie potranno ritrovare un po’ di serenità”.

Un’occasione per rigenerare un’area verde e lanciare, allo stesso tempo, un monito agli utenti della strada, in particolare ai più giovani, come ha sostenuto la consigliera comunale Federica Turco, che ha curato l’organizzazione dell’evento: “E’ il momento della memoria – ha detto Turco – ma anche dell’impegno, attraverso il quale tutti possiamo fare qualcosa. In questo caso si adotta un’aiuola che diventa luogo dove la natura si genera e produce azioni buone. Un simbolo, dunque, di prevenzione affinché tali tragedie non si verifichino più”. – continua sotto –

Il sindaco Alfonso Golia ha evidenziato come la famiglia Capone sia “esempio di una famiglia che sa guardare a chi sta accanto”. Per Emilia Narciso, presidente dell’Unicef Campania, il messaggio che la famiglia vuole lanciare a noi adulti è quello di “aiutare i giovani a crescere”. Sulla stessa di Rachele Arena che, a nome di tutte le associazioni, ha parlato di “simbolo del prendersi cura di qualcosa o qualcuno, aiuola come rinascita”.

L’inaugurazione si è tenuta nel giorno del 29esimo anniversario dell’uccisione di un altro Giuseppe, don Peppe Diana. Due morti avvenute in circostanze completamente diverse ma, secondo don Carmine Schiavone, direttore della Caritas Diocesana, accomunate dalla capacità di porre le basi per la rinascita di un territorio: “Due ferite sono diventate feritoie. Una ferita ha la capacità di distruggerti interiormente e marchiare negativamente il luogo sociale ma quando diventa feritoia rappresenta un messaggio positivo, di rinascita e di crescita. Quei due momenti, allora ferite e disastro per un territorio, oggi sono quindi un messaggio capace di farci guardare avanti”.

Presenti, insieme a rappresentanti dell’amministrazione e tanti cittadini, Rosario Pugliese, attivista di Alleanza Verdi che ha promosso l’iniziativa, Gaetano Allocca, presidente dell’associazione “Orto Botanico – Parco della Vita”, che ha ideato e realizzato l’aiuola, il colonnello Antonio Piricelli, comandante della Polizia locale, il dottor Antonio Sferragatta, ex dirigente del locale commissariato di Polizia di Stato, rappresentanti delle associazioni del territorio, tra cui “Cantiere Missionario” del dottor Giuseppe Caianiello, Protezione Civile, Guardie Zoofile Nogra, gruppi Scout. IN ALTO IL VIDEO

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