Aversa, sequestro appartamenti in zona Santa Lucia: indagini partite da esposto anonimo

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Sono partite da un esposto anonimo le indagini che hanno portato al sequestro di 19 appartamenti e 30 box in via Linguiti – angolo via Guitmondo con l’accusa, a vario titolo, di lottizzazione abusiva ed altro per cinque persone: Andrea Rascato e Gennaro Pitocchi quali tecnici, Giulia Menditto quale destinataria del permesso a costruire numero 6 del febbraio 2019 e comproprietaria del suolo all’epoca, Raffaele Serpico, dirigente dell’Ufficio Urbanistica comunale, e Yari Nunzio Cecere, legale rappresentante dell’impresa che si è occupata della realizzazione degli alloggi in questione. – continua sotto –

L’esposto anonimo – Si era in piena estate del 2019, il 31 luglio, quando un anonimo che si firma «un cittadino onesto» invia a diversi amministratori comunali un esposto per segnalare presunte irregolarità nella realizzazione, allora in corso, dell’edificio. Questo il presunto fatto contestato: si sarebbe passati (il condizionale è d’obbligo) da una volumetria preesistente di circa 1500 metri cubi a quella attuale di molto oltre alla precedente anche aggiungendo il 35 per cento in più di volumetria concesso dalla normativa relativa al Piano Casa regionale. Nell’esposto si parla anche di un incremento del carico urbanistico dell’area. Espressione, non a caso, utilizzata anche nel comunicato della Procura della Repubblica di Napoli Nord. L’anonimo estensore avverte anche che, in caso di inattività, la nota sarebbe stata inviata a proprio alla Procura aversana.

D’Angelo chiese revoca licenza edilizia – Unica ad attivarsi fu la consigliera Eugenia D’Angelo del Pd – sponda opposizione che chiese ai diversi addetti al settore, in particolare al dirigente Serpico, «di procedere alla revoca in autotutela del permesso di costruire numero 06/2019 al fine di verificare quanto asserito nell’esposto inviato, al solo fine della necessaria verifica del rispetto della normativa urbanistica vigente per gli atti amministrativi rilasciati dell’Ente; di rilasciare un nuovo permesso di costruire con l’aumento di cubatura consentito dalla normativa attualmente vigente; nel caso in cui fosse stata allegata documentazione tecnica non veritiera che, determinando una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi preesistenti, induceva in errore l’Ufficio preposto, procedere a denunciare alle autorità competenti i responsabili». Richieste che, a quanto è dato sapere, sarebbero rimaste senza conseguenze, sino ad oggi.

Le conseguenze per gli acquirenti – In questa vicenda c’è un altro particolare, non piccolo, da verificare: quale sarà il destino, almeno sino a quando tutta la storia non sarà chiarita, di quanti hanno già acquistato appartamenti in questo palazzo che si trova nel cuore del centro storico, in quella zona conosciuta come Santa Lucia? Al momento, infatti, vi sarebbero già diverse famiglie presenti nell’edificio oggetto di sequestro e toccherà ai magistrati decidere quali provvedimenti adottare. Per la cronaca, a condurre le indagini erano stati i magistrati Patrizia Dongiacomo e Cesare Sirignano.

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