Aversa, il caso della Rsa “Lisieux” potrebbe approdare in Procura

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Potrebbe approdare presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord il caso Lisieux, la società della famiglia dell’ex parlamentare Paolo Santulli (nella foto) che intende realizzare una residenza per anziani nell’area cosiddetta dei Cappuccini, in zona G. Una vicenda che viene da lontano e ha fatto registrare, al momento, cinque sentenze, tra Tar e Consiglio di Stato, che danno ragione alla richiedente. – continua sotto –  

Per l’adempimento dell’ultima sentenza in ordine di tempo, il legale della Lisieux, l’amministrativista Fabrizio Perla, aveva assegnato novanta giorni al comune di Aversa. Novanta giorni che scadono il 26 febbraio. Visto l’approssimarsi della scadenza, per scongiurare la venuta del commissario ad acta (già individuato nella persona del prefetto di Napoli) e ulteriori danni per l’ente, i consiglieri di opposizione hanno diffidato il presidente del Consiglio comunale, Roberto Romano, a prendere atto della richiesta che spiegava come fosse necessario solo un adempimento dell’ufficio e non del Civico consesso, inviando la diffida anche ai magistrati della procura aversana.

«Il nostro timore – hanno riferito dall’opposizione – è che non si voglia far arrivare la diffida e messa in mora dell’avvocato Perla ai consiglieri comunali. Purtroppo, l’atteggiamento del presidente Romano si presta a questa interpretazione. La diffida è stata necessaria per rendere loro noto che si tratta di una sentenza di ottemperanza del Consiglio di Stato, che riguarda solo l’attività del dirigente del settore Raffaele Serpico per l’attuazione entro il 26 febbraio prossimo Contravvenendo ai dettati della magistratura, la maggioranza intenderebbe tenere un Consiglio Comunale, escluso dal Consiglio di Stato, per ostacolare l’ottemperanza. È già tutto pronto, nel tentativo esclusivo, di penalizzare Paolo Santulli. Infatti, è già pronto il Commissario ad acta, Prefetto di Napoli, che non vogliono non fare insediare perché vogliono prevaricare il diritto». «Ma, – continuano gli esponenti dell’opposizione – il gioco è scoperto, per questo abbiamo coinvolto la Procura. Lo stesso presidente del Consiglio che si affretta a convocare, in modo anomalo, i capigruppo, incombenza che serve solo a preparare le sedute del civico consesso, fa un altro scivolone. Infatti, era tenuto a trasferire ed informare della diffida tutti i consiglieri, non solo i pochi capigruppo. Una vicenda che presenta diverse perplessità».

Interpellato sulla questione il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Marco Villano, ha dichiarato: «E’ un caso del quale non mi sto occupando direttamente. Si tratta di una questione squisitamente tecnica. So che il presidente Romano ha chiesto un parere all’avvocatura comunale e al dirigente del settore specifico per capire se deve esserci una decisione in Consiglio comunale o se dovranno essere gli uffici tecnici ad attuare le decisioni ritenute consone». – continua sotto –  

In buona sostanza, come chiarisce l’avvocato Perla, nel caso della Lisieux, come chiarito dal Consiglio di Stato, sussiste semplicemente l’obbligo dell’ente, o meglio del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, senza che nessuna delibera debba avere luogo, di esaminare direttamente la richiesta di permesso di costruire, tenendo conto che, alla luce del vigente Prg, la zona G, dove si richiede la costruzione, consente la realizzazione degli interventi edilizi compatibili con tutte le astratte destinazioni di zona esistenti al momento in cui l’istanza edilizia è stata protocollata. E, considerando che da nove anni e cinque sentenze favorevoli questo è quanto attende la Lisieux, non è davvero difficile immaginare le conseguenze che potrebbero esserci sul piano risarcitorio nei confronti del Comune.

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