Terrorismo, smantellata rete per documenti falsi tra Napoli e Caserta collegata all’attentatore di Berlino

di Redazione

Disarticolato tra Napoli e Caserta un sodalizio criminale collegato al terrorista tunisino Anis Amri, autore della strage nei mercatini di Natale di Berlino. Si tratta di componenti di un’organizzazione che, negli ultimi anni, ha supportato la produzione e il recapito di documenti italiani falsi a stranieri clandestini, di cui lo stesso Amri era stato beneficiario. – continua sotto –  

Nelle prime ore della mattinata la Polizia di Stato ha dato esecuzione a quattro misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Napoli nei confronti di presenti appartenenti al network dell’attentatore di Berlino. L’operazione, denominata Mosaico III ‘Missing Tiles’, è stata condotta, all’esito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dagli agenti della Digos della questura di Roma e della direzione centrale della Polizia di Prevenzione, coadiuvati dalle Digos delle questure di Napoli e Caserta. Disposta la misura della custodia in carcere per tre persone, un senegalese, un guineano e un ghanese e gli arresti domiciliari per un quarto straniero dell’Africa centrale. Concorso in contraffazione, riciclaggio di documenti di identità italiani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione sono i reati contestati.

Dalle indagini è emerso il loro coinvolgimento all’interno di una filiera dedita al falso documentale che operava nelle province di Napoli e Caserta. Uno dei quattro destinatari della misura cautelare, grazie alla collaborazione dell’autorità giudiziaria e della polizia olandese, è stato rintracciato nella notte a Rotterdam e arrestato in virtù del mandato di arresto europeo richiesto dalla Dda partenopea.

L’indagine, nata dagli sviluppi investigativi conseguenti all’attentato di Berlino del dicembre 2016, ha preso avvio dall’analisi del circuito relazionale del noto terrorista. Nel mirino degli investigatori anche altre 70 persone, in gran parte di nazionalità tunisina e Centrafricana, residenti in tutto il territorio nazionale, sottoposte a perquisizione dalle Digos territorialmente competenti. L’attività si è concentrata su due tipografie di Napoli, individuate quali centri di produzione dei documenti contraffatti, e su un money transfert utilizzato per operazioni finanziarie sospette.

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