Kill Galen, il rapper casertano-australiano lancia il nuovo singolo “Boom Boom”

di Redazione

Emilio Liccardo, aka Kill Galen, è un ragazzo di Casaluce, in provincia di Caserta, che ha sempre avuto una forte passione per la scrittura, che nasce all’età di 16 anni, utilizzata come “valvola di sfogo”. Per un po’ di tempo la abbandona, riprendendola a 18 anni. Una volta conseguito il diploma, inizia un lavoro da manovale edile nell’azienda di suo cognato. Ma ad un certo punto comprende che quella non è la sua strada, prova altri lavori, quali marketing porta a porta e online, oltre che nella sicurezza privata. – continua sotto –  

Fino a che una serie di vicissitudini, quali la crisi economica, il lavoro in nero e sottopagato, la perdita di suo padre, lo porta a decidere per una svolta radicale. Così volta fino in Australia con l’aiuto di suo cugino e attore Francesco Liccardo. Una volta lì inizia la sua esperienza nella ristorazione, imparando a lavorare in pizzeria come apprendista fino a diventare capo pizzaiolo dopo un solo anno.

All’arte della pizza unisce, parallelamente, quella della musica. Oltre all’ultimo singolo “Boom Boom”, uscito pochi giorni fa (guarda il video), ha già all’attivo un ep, intitolato “Inferno”, nel quale si possono ascoltare brani come “Lussuriosi”, “Crown”, “Mi fermerò quando”, “Croce tra le mani”, “Tra le fiamme dell’inferno”. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Da quando fai musica? «Nel 2020, durante il primo lockdown. Nel tempo libero, non potendomi dedicare ad altre attività per via del Covid-19, decisi di fondere la passione per la scrittura con la musica, iniziando a fare i primi passi su delle basi musicali. Dopo un anno da autodidatta, registrai la mia prima canzone in studio, conoscendo Nick Franz». – continua sotto –  

Da dove nasce “Boom Boom”? «Dopo anni chiusi in casa nella speranza che un giorno potessimo essere liberi di uscire, di far festa e di goderci la vita, non poteva mancare un singolo come “Boom Boom”, dal sapore estivo, nato da un’idea di party post Covid-19. Con “Boom Boom” per tre minuti non bisogna pensare alla guerra o indossare la mascherina, non bisogna pensare ai problemi lavorativi o familiari, possiamo lasciarli svanire nel ricordo di una festa in piscina, un party al mare, con persone che ballano, che si divertono, bevono un drink, flirtano e si godono la vita».

Perché hai scelto questo nome d’arte? «Il nome Galen nasce dalle iniziali dei componenti della mia famiglia, che pur essendo lontana all’incirca 24 ore d’aereo rimane unita dal primo all’ultimo componente. Kill deriva dall’inglese “uccidere”, un gioco di parole che letteralmente vorrebbe significare “uccido la mia famiglia”, sembrerebbe una cosa brutta da dire, ma in realtà nasce perché mio padre aveva questa mentalità un po’ “antica”. Ovvero lui non voleva che io facessi esperienza all’estero, preferiva provarle tutte per far sì che io stessi vicino alla famiglia. Quando mio padre venne a mancare, sono stato un anno in Italia a cercare il mio posto, senza alcun successo. Quindi, una volta partito, pensando alle parole di mio padre mi sono sentito come se gli avessi fatto un torto, “sacrificando” la mia famiglia per cercare la mia fortuna altrove. In sostanza, Kill Galen non è altro che un gioco di parole che mette in primo piano la famiglia ed il sacrificio che un giovane ragazzo riesce a fare pur di cercare la propria identità fuori da un paese che offre poche possibilità».

Instagram: Killgalenofficial Spotify: clicca qui per ascoltare i brani

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