Aversa, il corto “Amarena” del regista Alberto Palmiero premiato al Pan di Napoli

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Giovani registi avanzano. Il corto dell’aversano Alberto Palmiero, prossimo al diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha conseguito l’ennesimo riconoscimento. “Amarena”, già premiato al festival internazionale di Fano, ha ricevuto l’ennesimo riconoscimento come “Miglior Corto Napoletano”, alla 13esima edizione del festival internazionale “I corti sul lettino”, Cinema e Psicanalisi, tenutasi al Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli.

“Amarena”, regista Palmiero, con Claudio Boschi, Giovanna Cappuccio, Gianfranco Miconi, è stato scritto da Francesca Nozzolillo, Alberto Palmiero e Mattia Caprilli, prodotto da CSC Production, distribuzione festivaliera Premiere Film. Questa la trama: Elio è un giovane pescatore napoletano che lavora nel porto di Fiumicino. Una mattina di novembre, prima dell’alba, si incontra con la ex-moglie Maddalena, avvocato, che è lì di passaggio per Roma, affinché possano ultimare le pratiche del divorzio. Dapprima pieno di grandi aspettative, la scoperta di un dettaglio di lei porterà l’uomo a dover fare i conti con i suoi sentimenti.

“Amarena è una storia che nasce dal desiderio di raccontare l’amaro percorso di consapevolezza della fine di un amore”. E’ lo stesso Alberto Palmiero a raccontarci la genesi del suo progetto. “Elio, il protagonista, vive il rimpianto di essere andato via di casa e di amare ancora, forse, Maddalena la quale, al contrario, è proiettata verso un futuro lontano da lui”.

L’idea di regia alla base del racconto è stata quella di far durare la storia tanto quanto il loro incontro, dalle 6.45 alle 7, pur prendendosi, alle volte, qualche libertà con la luce. “A parte un breve momento di soggettiva, la macchina da presa – racconta Palmiero – è sempre fuori, anche quando i personaggi sono dentro in auto o al bar, quasi come se fossero spiati. Questo per sottolineare quanto noi siamo semplici ospiti, testimoni solo per quei quindici minuti della vita di queste due persone; ed è nostro l’onere di cercare di ricostruire, dai loro sguardi, da quello che si dicono e da quello che non si dicono, ciò che sono stati insieme”. – A seguire immagine della premiazione a Fano – 

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