Villa di Briano, gli allievi del “Calderisi” incontrano Tina Montinaro: moglie del caposcorta di Giovanni Falcone

di Redazione

Anche quest’anno a Villa di Briano (Caserta), venerdì 20 maggio, alle ore 15.30, si accenderanno i riflettori del circuito “A Piccoli Passi” per vivere un momento di riflessione e rilancio dei “Percorsi di Memoria”, praticati nelle oltre 20 comunità scolastiche associate al cammino di comunità promosso dalla Diocesi di Aversa. – continua sotto –

E’ l’Istituto comprensivo “Calderisi”, guidato dal dirigente scolastico Emelde Melucci, a organizzare la giornata, con la partecipazione del vescovo Angelo Spinillo e un collegamento online con Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, con lui assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992.

L’iniziativa dell’Istituto “Calderisi”, scuola-polo per le “Memorie di Vita”, è sostenuta dal contributo autonomo degli studenti che, come tratto identitario del cammino “A Piccoli Passi”, sono organizzati in una rete partecipativa strutturata “a cascata”, dalla dimensione di classe fino a quella territoriale.

Accanto al dirigente scolastico, infatti, siederanno la presidente del Parlamento Studentesco d’Istituto, Nikla Pagano, e un portavoce del Parlamento territoriale degli studenti porterà il saluto a nome dell’intera popolazione studentesca dell’intera comunità “A Piccoli Passi”. L’incontro di approfondimento e studio si arricchisce della presenza significativa del sindaco di Villa di Briano, Luigi Della Corte. Le attività si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure precauzionali anticovid vigenti (distanziamento, utilizzo di mascherina chirurgica, igienizzazione delle mani, eccetera). – continua sotto –

Circa la restituzione alla comunità dei risultati del percorso compiuto, ciascun “testimone” adottato come uomo, come esempio, come compagno di viaggio, è stato conosciuto sempre di più dalle studentesse e dagli studenti, attraverso un lavoro di Ricerca-Azione attiva, costituito dal reperimento di documenti ufficiali, testimonianze di familiari o compagni, da attività laboratoriali. Gli studenti l’hanno così sentito vivo e vicino, grazie anche alle testimonianze di chi con loro ha vissuto. Il tutto coordinato dai docenti del “Calderisi” e delle altre comunità scolastiche di “App” che rappresentano la spinta propulsiva di un movimento di rinnovamento e rinascita sul sentiero tracciato dal nuovo insegnamento di educazione civica.

“Questo momento di condivisione, – si legge in una nota della Diocesi – conclusivo del percorso di memoria, testimonia il desiderio di ri-vivere la scuola nella sua ordinarietà, ma anche la volontà di restare legati a un orizzonte di senso, in grado di orientare un Piano dell’Offerta Formativa espresso dalle comunità scolastiche di un territorio omogeneo. La dimensione della memoria è centrale, perché vissuta come impegno a proiettarsi verso il futuro, affondando i piedi nelle proprie radici culturali e valoriali, ma con sguardo lungo, innovativo, originale”.

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