Aversa, torna alla città il busto “scomparso” di Filippo Saporito

di Jacopo Grassia

Aversa (Caserta) – Torna alla città il busto dello scienziato Filippo Saporito, aversano, psichiatra e criminologo ante litteram di fama mondiale, scomparso quasi 40 anni fa e ritornato alla luce nelle scorse settimane grazie ad alcune ricerche. Era stato dato all’artigiano Truosolo per il restauro e mai ritirato, perché il lavoro non era stato pagato e per essere sopraggiunta la morte del maestro artigiano, noto ad Aversa.

In seguito alle proposte della Commissione Cultura, valutata la disponibilità degli eredi Truosolo a donare, gratuitamente, il Busto di Filippo Saporito, che era stato affidato per il restauro ad un loro avo, con delibera 917 del 30 aprile 1986 e che doveva percepire 6.919.885 di vecchie lire, come pattuito, l’Amministrazione comunale, tenuto conto della benemerita sensibilità degli eredi Truosolo, che ringrazia, accetta la gradita donazione, segnalando l’impegno del presidente della Commissione Cultura, Paolo Santulli, e del consigliere Roberto Romano.

Il busto è stato consegnato all’Ente alla presenza del sindaco Alfonso Golia, del presidente Santulli e del consigliere Romano e si trova temporaneamente nella Sala della Memoria del Comune di Aversa. Quanto prima verrà ricollocato in luogo pubblico, quasi certamente in piazza Principe Amedeo, lì dove era una volta. – continua sotto – 

“Aversa è stata a lungo simbolo della realtà manicomiale. – ha commentato il sindaco Alfonso Golia – Sulla memoria della segregazione, grazie a politiche sociali innovative, stiamo scrivendo una nuova storia comunitaria della solidarietà cittadina. L’identità manicomiale della città non deve essere persa affinchè quelle logiche non vengano mai più ripetute. La restituzione della statua di Filippo Saporito deve diventare un’ulteriore occasione per la creazione di luoghi e percorsi della memoria manicomiale rivolti prioritariamente alle nuove generazioni, perché si conservi stabilmente traccia della storia sociale dell’emarginazione e della segregazione che ha segnato il territorio oggi fortunatamente superate”.  IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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