Covid, mascherine al chiuso “raccomandate” al lavoro. A scuola resta obbligo, ma basta la chirurgica

di Redazione

Mascherine al chiuso, dal 1 maggio stop all’obbligo in Italia salvo qualche eccezione. L’uso è prorogato fino al 15 giugno in alcuni ambiti, come ospedali, trasporto pubblico locale e a lunga distanza (dai bus alle metropolitane, dai treni regionali a quelli ad alta velocità fino ai traghetti e agli aerei), negli studi professionali, nei cinema e teatri e negli eventi sportivi al chiuso. – continua sotto –  

A scuola, invece, nelle aule e spazi chiusi resta l’obbligo di indossare la mascherina (anche solo chirurgica) fino al termine dell’anno scolastico e durante le sessioni degli esami di maturità. Sono esonerati sono gli allievi con meno di 6 anni. In tutti gli altri luoghi di lavoro, senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata.

A tal proposito, vi è la circolare firmata dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, indirizzata a tutte le amministrazioni pubbliche, sulla base dell’ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che contiene la raccomandazione all’utilizzo delle mascherine nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico senza tuttavia prevedere alcun obbligo specifico.

La circolare, si legge in una nota, contiene indicazioni di carattere generale per una corretta e omogenea applicazione dell’ordinanza del ministro Speranza nei luoghi di lavoro pubblici. Sarà cura di ogni amministrazione impartire tempestivamente le necessarie misure operative, tenendo conto delle condizioni concrete dei luoghi di lavoro e delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa dei propri dipendenti. L’uso delle mascherine Ffp2 è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale “fragile”, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti. – continua sotto –  

Il green pass dal 1 maggio non sarà più richiesto per accedere a tutti quei luoghi dove fino al 30 aprile è stato obbligatorio nella sua versione “base” o “rafforzata”: bar e ristoranti al chiuso, aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali, palestre e piscine al chiuso, feste e cerimonie, convegni e congressi, discoteche e sale da gioco, cinema, teatri, concerti. L’unica eccezione sono le visite in ospedale e Rsa, dove sarà necessario esibire il super green pass (vaccinazione o guarigione) fino al 31 dicembre.

Per viaggiare all’estero, invece, il certificato verde resterà in vigore. Le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione ma il green pass nella sua forma “base” (vaccinazione, guarigione o tampone negativo) continuerà a essere necessario per l’ingresso nei Paesi dell’Ue. Non solo. Un’ordinanza del ministro della Salute ha prorogato al 31 maggio le misure per chi arriva in Italia o rientra dall’estero: continuerà a bastare anche un tampone oltre che il pass da vaccinazione o guarigione (green pass base).

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico