“Close but far”, l’album d’esordio del chitarrista Guido Della Gatta: jazz tra ricerca e sperimentazione

di Antonio Taglialatela

Una serie di inediti strumentali dalle sonorità jazz con tanto spazio all’improvvisazione e alla contaminazione. E’ il primo album, intitolato “Close but far”, del quartetto guidato dal chitarrista e compositore Guido Della Gatta, che si è avvalso della collaborazione di Michele Santoleri (batteria), Aldo Capasso (basso e contrabbasso) e Gianluca Massetti (piano e tastiere). Special guests: Gianluca Petrella al trombone nella traccia “Sequencity” e Maurizio Giammarco al sax tenore in “Bad Choices”. – continua sotto –

Con un’esperienza ormai più che decennale in orchestre televisive, come quella di “Sanremo Young”, “Festival di Castrocaro” e del Capodanno di Raiuno, oltre a vantare collaborazioni ed esibizioni su palcoscenici italiani e stranieri, anche con grandi artisti internazionali, il chitarrista originario di Gricignano (Caserta) realizza il suo personale sogno di incidere un progetto personale che, analizzando il titolo (“Close but far”, tradotto: “Vicino ma lontano”) e il concept dell’opera, indica un percorso immaginario, o per meglio dire “spirituale”, che ha lo scopo di trovare punti di contatto tra elementi molto lontani e dei punti di rottura tra elementi estremamente vicini.

“E’ un viaggio di ricerca musicale e umana – spiega Della Gatta – che cerca di cogliere gli aspetti più profondi della vita di ognuno di noi. Lo scopo è quello di cercare una connessione tra elementi distanti e una rottura tra elementi vicini”. I concetti ricorrenti nelle composizioni sono: la “natura” e la “consapevolezza”, fari costanti dell’esistenza umana che guidano l’ascoltatore in un vero e proprio percorso di “accettazione” e, allo stesso tempo, di ricerca e sperimentazione sonora.

Il disco è composto da dieci brani, di cui nove originali e un arrangiamento in guitar solo della famosissima “Somewhere over the rainbow”. Il mix e mastering sono stati effettuati negli Stati Uniti, agli “Yes Master Studios” di Nashville, dal direttore James De Main e dal produttore, compositore ed ingegnere del suono Jason Lehning, due volte vincitore del Grammy, che ha lavorato con artisti del calibro di Bill Frisell ed Alison Krauss, solo per citarne alcuni. – continua sotto –

L’artwork della copertina porta la firma di Francesco Manna che si è ispirato alla “mitopoiesi”, la tendenza/arte dell’uomo nell’invenzione di miti. Le barche che volano nel cielo che traghettano le idee; i pesci che volano come rappresentazione di elementi distanti dal loro habitat naturale ma che trovano un punto di connessione con la fantastica realtà (“Close but far”). Il tutto volge ad un punto focale centrale: l’uomo (il compositore in questo caso) che trova un filo conduttore tra la musica e la fantasia.

L’uscita dell’album sarà accompagnata anche da un primo video-singolo con special guest il sassofonista Maurizio Giammarco. Chi vuole acquistare il disco (in formato fisico o digitale, o anche in edizioni speciali autografate, con spartiti e tab o anche con un pacchetto di lezioni tenute dai musicisti del quartetto) può collegarsi all’apposita piattaforma digitale cliccando sul seguente link: www.kickstarter.com/quartetto-della-gatta-close-but-far

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