Calabria, inquinamento delle acque: denunce e sequestri in operazione “Deep”

di Redazione

Tre province calabresi, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, sono state oggetto di una vasta operazione di controllo in materia ambientale da parte dei carabinieri, denominata “Deep”. L’attività, che si avvalsa della collaborazione dei carabinieri della forestale, è stata eseguita d’intesa con le squadre operative Cacciatori di Calabria, il nucleo elicotteri e in sinergia con l’Arpacal e la stazione zoologica “Anton Dohrn”. – continua sotto –

L’iniziativa trae origine dalla constatazione dell’accentuato inquinamento delle acque fluviali e conseguentemente marine soprattutto nell’alto tirreno calabrese. A seguito delle azioni dei miliari dell’Arma, 13 persone sono state denunciate per reati ambientali, sequestrati 5 siti tra impianti di depurazione, vasche di contenimento fanghi e attività produttive inquinanti. In 22 siti sono state riscontrati illeciti penali e irregolarità ammnistrative. Sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 500mila euro.

L’operazione “Deep” è stata effettuata a scopo preventivo e al contrasto dell’inquinamento ambientale, valutando al contempo lo stato dei sistemi di depurazione in Calabria. Sono stati impiegati 300 militari, 115 automezzi e 1 elicottero, in un’area di operazioni che ha interessato la fascia medio-costiera tirrenica dei territori delle tre province per un totale di 208 chilometri. Sono stati controllati un centinaio di obiettivi, tra cui 58 siti di depurazione, 15 pompe di sollevamento nonché aree palustri e canali di scolo in prossimità della costa, con annesse attività produttive limitrofe. Inoltre, grazie al supporto tecnico specializzato reso disponibile da Arpacal e dalla stazione zoologica Anton Dohrm con 8 teams che hanno affiancato i militari dell’Arma nelle operazioni, si è proceduto al campionamento di acque reflue, allo scopo di intercettare eventuali flussi inquinanti e sviluppare ulteriori attività di accertamento utili anche in prospettiva futura per acquisire informazioni sul fenomeno e pianificare ulteriori mirati controlli. Si è proceduto, inoltre, a controllare i siti di depurazione, a monitorare i corsi d’acqua lungo il loro naturale.

Contestualmente, lo squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, ha eseguito perlustrazioni in territorio risalendo alcuni corsi d’acqua: il fiume Savuto e il torrente Bagni, nonché i torrenti Randace e Turrina nel lametino che sfociano nel tirreno tra Lamezia Terme e Curinga. Nel dettaglio, in provincia di Vibo Valentia, sono stati sequestrati due siti di depurazione, in altri sei impianti sono state riscontrate, di violazione di carattere penale con particolare riferimento al mancato smaltimento dei fanghi. – continua sotto –

Nel Catanzarese, il titolare di un’azienda operante nel settore dello smaltimento di rifiuti e inerti è stato denunciato per ipotesi di mancato smaltimento dei fanghi derivati dal trattamento delle acque di prima pioggia e, nella circostanza, è stata sequestrata la vasca di contenimento dei fanghi. Sempre in provincia di Catanzaro, è stato sequestrato un depuratore per ipotesi di malfunzionamento delle linee di depurazione e gestione non conforme alla normativa vigente della struttura. In ultimo, nel cosentino, un impianto è stato sequestrato per ipotesi di sversamento illecito di liquami causato da malfunzionamento della pompa di sollevamento, mentre in altri 7 siti sono state elevate sanzioni amministrative per scarico di acque reflue non autorizzato. IN ALTO IL VIDEO 

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