Aversa, Orabona (FI): “Movida selvaggia, anche gestori locali devono contribuire a sicurezza”

di Redazione

Aversa (Caserta) – «Basta! Aversa si ribella alla movida selvaggia e distruttrice. Un’orda di giovani vandali della movida nella serata di sabato scorso ha rotto una porta di ingresso e si è esibita nel delinquenziale assalto al Palazzo Rebursa, sito a pochi passi dalla casa comunale e di recente ristrutturato con una consistente spesa. Il sindaco Alfonso Golia ha prontamente espresso il suo legittimo sdegno e la sua ferma condanna, alla quale è doveroso associarsi in maniera chiara e convinta, sperando che gli autori del selvaggio gesto vengano prontamente individuati e puniti. – continua sotto –

Va però anche detto che quella di sabato sera è una conseguenza pressoché ordinaria di una movida che, sistematicamente, ormai da anni, negli ultimi giorni della settimana si appropria della città, la stravolge, la violenta, svilendola a terra di conquista da parte di  irresponsabili, di sguaiati cantanti da angiporti, di imbrattatori di monumenti,  di puzzolenti e vomitanti avvinazzati che con i loro cori incessanti fino alle luci dell’alba negano la tranquillità ed il sonno a chi nella propria casa vorrebbe godersi la serenità delle mura domestiche. E tutto questo senza parlare delle frequenti e sanguinose risse, dei violenti accoltellamenti che si verificano nelle strade della movida e degli strombazzamenti di roboanti auto che con il loro continuo passaggio e i loro impianti stereofonici rompono, e non solo, il muro del suono.

Possibile che sinora siano stati usati solo pannicelli caldi per affrontare un fenomeno o, se volete, anche una moda, che però condiziona in maniera intollerabile una ordinata, pacifica e quieta convivenza alla quale la città ha diritto? Certo è che i non frequenti controlli azionati sinora si sono mostrati del tutto inefficaci e le disposizioni limitative emanate dal Comune del tutto nominali e prive di effetti. Le poche violazioni accertate non hanno sortito risultato alcuno né sono apparse tali da essere di esempio e scongiurare continue violazioni.

La citta, sin dal tardo pomeriggio, per tre o quattro giorni a settimana è, infatti, nei suoi centri nevralgici e nel centro storico tuttora abbandonata a se stessa, ostaggio del disordine, della violenza, dell’alcool e della droga, del rumore assordante e testimone dei più indecorosi comportamenti consumati negli angoli più o meno bui dei vicoli e delle strade, spesso ridotti anche a fetidi orinatoi. Per quanto tempo ancora e con quali degradanti effetti bisognerà sopportare questo indecoroso e umiliante stato di cose che rende concreto il pericolo di una resa e di una assuefazione? Possibile che ancora non si pensi di organizzare una efficace sorveglianza, magari con la presenza e l’ausilio, ad esempio, anche di guardie giurate? – continua sotto –

Ma il Comune non ha fondi, si risponderà. E allora perché non richiedere o imporre ai gestori di bar, baretti, e locali, che ormai superano di gran lunga il migliaio, di versare il loro “obolo” per affrontare la spesa? Perché non organizzare un coordinamento effettivo di tutte le forze di Polizia, magari supportate anche dalla presenza della stessa Protezione civile? Perché non predisporre controlli alle strade di ingresso della città? Perché non fare rispettare le Ztl delle strade della movida? Perché non contravvenzionare le auto che invadono il centro e parcheggiano dappertutto e in modo invasivo e disordinato, e magari, con una apposita convenzione con una officina attrezzata, anche rimuoverle con il carro attrezzi? Perché non verificare ed evitare la occupazione abusiva di spazi stradali che sistematicamente viene effettuata da molti gestori? Perché non proibire comunque l’installazione di impianti sonori?

Perché non verificare il pagamento del relativo e obbligatorio tributo per le insegne pubblicitarie? Perché non fare intervenire anche la competente Asl per verificare il rispetto di norme igieniche ed i requisiti dei locali per l’apertura al pubblico? Perché non sollecitare i controlli dello stesso Ispettorato del lavoro sul personale impiegato? Perché non impedire che il gestore sanzionato possa sottrarsi facilmente al pagamento per la violazione e riprendere l’attività a nome di altra persona fisica o giuridica? Perché non sorvegliare adeguatamente con telecamere funzionanti i monumenti e le facciate di uffici comunali, compresa la Casa comunale, completamente imbrattati da disegni e scritte oscene? Perché non incentivare la Polizia lcoale ad uno straordinario protratto nelle ore più critiche?

Questi, ma altri ancora possono essere misure e rimedi seri ed efficaci per evitare che la nostra città, specie nel fine settimana, continui ad essere vittima di barbariche e dannose invasioni che saccheggiano anche la sua tranquillità, fino a nevrotizzarla e a renderla ormai invivibile. Certo, è necessaria, prima di ogni altra cosa, che vi sia una decisa e precisa volontà politica che, soprattutto, metta nel conto e non tema una temuta perdita di consenso a seguito della prevedibile, ma ingiustificata, reazione della categoria dei gestori degli esercizi, molti dei quali, per la verità, sono anche aperti ad interventi e soluzioni concordate. La politica, infatti, non può ancora trascurare e rimanere inerte di fronte alla evidente, esasperata e ribollente insofferenza di una città che non è più disposta a tollerare questo stato di cose di cui è ormai vittima e schiava ed è stufa di assistere al degrado di alcune sue zone ridotte a un orrendo e stomachevole suk. – continua sotto –

E tenga conto, la politica, che certamente gli aversani non disdegnano lo svago, il divertimento, l’allegria, le feste. Quindi, che movida sia, ma che si svolga nel dovuto rispetto di chiare e precise regole, di civili comportamenti e di ordinate, collaborative e controllate gestioni dei locali interessati. Il tutto, insomma, all’insegna di un sano e gioioso ritrovarsi che tenga però presente e contemperi con equilibrio, con oculata saggezza e giusta tolleranza gli interessi, le esigenze e le necessità di tutti».

Isidoro Orabona (Responsabile Cittadino Forza Italia – Responsabile Regionale Movimento Senior Forza Italia)

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