Aversa, mercato ortofrutticolo: indagini della Procura dopo denuncia degli operatori

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Lavori insufficienti alla riapertura del mercato ortofrutticolo di viale Europa: entra in campo la Procura. La vicenda è quella nota della struttura di viale Europa chiusa nell’ottobre del 2019 e riaperta solo parzialmente il 24 giugno scorso con la metà degli operatori ancora fuori. – continua sotto –

Il mercato avrebbe dovuto riaprire totalmente nel giro di un paio di mesi dopo lavori di manutenzione straordinaria. Cammino che, invece, si è rivelato irto di imprevisti e, soprattutto, disseminato di sviste e dimenticanze oggetto di una denuncia contro ignoti da parte di un gruppo di operatori nel febbraio del 2021, indirizzata sia alla Procura del tribunale di Napoli Nord sia a quella regionale della Corte dei Conti.

Quell’esposto-denuncia, presentato da Mimmo Margherita, Salvatore Margarita, Vincenzo D’Aniello, Carmela Fiorillo, Tommaso Tirozzi, Elena Lama e Bernardina Fasciolo (rappresentanti di aziende che operavano nella struttura di viale Europa), era stato archiviato dai magistrati aversani che, però, a seguito di opposizione degli stessi operatori, hanno disposto l’iscrizione nel registro degli indagati delle persone evidenziate nella denuncia. I magistrati li definiscono facilmente individuabili e non li determinano nell’ordinanza. Per cui non è dato sapere al momento chi sarebbero. Dovrebbe, comunque, trattarsi di due amministratori e del dirigente dell’Ufficio deputato. Si tratterebbe, in ogni caso, di un atto dovuto e null’altro.

«Ad oggi, – ha dichiarato in proposito il sindaco Alfonso Golia – a me non hanno notificato nulla. Penso che sarà qualche denuncia fatta da alcuni degli operatori del mercato ortofrutticolo. Io sono molto sereno, anzi di più». Nello specifico, nella denuncia si adombra che sia stata dimenticata ad arte, nel progetto che ha portato all’appalto, tutta la parte relativa all’impianto antincendio per fare in modo che i lavori potessero rientrare nella fascia al di sotto dei 400mila euro (cosa che è avvenuta per appena 5mila euro) per poi lievitare quando si è affidato anche il dimenticato impianto antincendio.

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