“Rottamazione Ter” e “Saldo e Stralcio” non bastano, Cuchel (Commercialisti): “Governo intervenga”

di Redazione

Come facilmente prevedibile, la mini proroga concessa per il versamento delle rate della “Rottamazione Ter” e del “Saldo e Stralcio”, e scaduta lo scorso dicembre, non è bastata per permettere ai contribuenti che avevano aderito all’agevolazione di riuscire a pagare le rate scadute. Sono circa 532 mila i contribuenti (il 43% del totale) che, non avendo pagato nei termini, hanno perso i benefici della definizione agevolata, con l’impossibilità di una nuova rateizzazione del debito restante. – continua sotto – 

È questo uno dei dati che la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra, ha fornito ieri in Commissione Finanze e Tesoro del Senato in risposta all’interrogazione presentata dal senatore Emiliano Fenu, un dato che comunque non tiene conto dei soggetti decaduti da tutte le altre misure di rateizzazione.

“Avevamo rappresentato – evidenzia Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – l’inadeguatezza di un provvedimento che di fatto ha concesso uno slittamento di soli pochi giorni ai contribuenti, senza tenere conto della condizione di difficoltà economica in cui versano tutt’oggi molti cittadini e imprese”.

Gli effetti della pandemia sull’economia del Paese non si sono esauriti e la decisione di ripristinare, a partire dall’inizio di quest’anno, le regole ordinarie con il superamento delle misure agevolative introdotte durante l’emergenza, non si è dimostrata lungimirante. – continua sotto – 

“L’emergenza – sostiene Cuchel – non può dirsi superata, per questo è opportuno che tutte le rateizzazioni in essere nel periodo della pandemia (accertamento con adesione, pace fiscale, rottamazione ter, saldo e stralcio, avvisi bonari, ecc.) siano rimesse nei termini, permettendo una loro nuova calendarizzazione, con la possibilità per i contribuenti anche di una ridefinizione dei piani di ammortamento del debito”.

Al Governo Anc chiede un intervento urgente in tal senso, poiché la situazione che si è determinata, insostenibile per molti cittadini contribuenti e imprese, è preoccupante per le sue conseguenze economiche e sociali.

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