Gricignano – Biodigestore, Lettieri: “Inutile sperare nell’Asi, si utilizzi la nota di Ricciardiello”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Aggiornata a giovedì 13 gennaio la conferenza di servizi per discutere della richiesta della “Ambyenta Campania” di ottenere le autorizzazioni per la realizzazione di un impianto di biometano, il cosiddetto “biodigestore”, nella zona industriale di Gricignano. – continua sotto – 

Asi chiede polizza a garanzia – Dopo il primo round di lunedì 10 – quando le parti (Regione, Comune, Asi Caserta, azienda richiedente e altri) sono tornate a riunirsi dopo che la Ambyenta ha “riottenuto” la disponibilità del terreno dopo il nuovo accordo sancito con la immobiliare “Grecini” – la discussione è stata aggiornata al giorno 13 poiché l’Asi, prima di assegnare il terreno nella zona industriale per consentire la costruzione dell’impianto (decisione a cui il consorzio è deputato visto quel lotto è asservito al piano regolatore Asi che è sovracomunale, ndr.), deve ricevere una polizza a garanzia e poi riunire il proprio direttivo per valutare se accettare la richiesta di “Ambyenta” o se ci sono altre società che eventualmente abbiano fatto richiesta di assegnazione di quel terreno in precedenza.

Lettieri: “Meno male che hanno rinviato” – “E meno male che c’è stato il rinvio perché il Comune avrebbe corso il rischio di non poter esprimere alcun parere”. Ad affermarlo è Vittorio Lettieri, capogruppo dell’opposizione, che spiega i motivi attraverso una sintesi di quanto accaduto in conferenza di servizi, da lui seguita in streaming: “A seguito di una discussione anche accesa – racconta il capogruppo – i rappresentanti della Regione giustamente hanno chiesto di esprimere ad ognuna delle parti i pareri tecnici di competenza. A quel punto il sindaco Santagata ha dato la parola all’architetto incaricato dal Comune. A quest’ultima, però, il verbalizzante ha chiesto chi fosse, in particolare se fosse il tecnico responsabile dell’area comunale. Lei ha risposto di no e quindi il verbalizzante ha detto che non poteva parlare. Si sono accesi gli animi tra lo stupore di tutti quelli che stavano seguendo la conferenza, tra cui il sottoscritto e i membri del comitato, perché logicamente è stato fatto notare al sindaco che solo il tecnico comunale responsabile dell’area ha la legittimazione ad intervenire in conferenza. Allora il sindaco ha cercato di trovare una soluzione immediata e ha chiesto di far parlare l’architetto, poi il parere l’avrebbe rilasciato lui. Ma il verbalizzante ha detto al sindaco che neanche lui poteva rilasciare un parere in conferenza senza un atto di delega da parte della giunta comunale. Quindi, se non fosse stata rimandata la conferenza per la questione dell’assegnazione del terreno il Comune avrebbe corso il rischio di non esprimere alcun parere, dunque sarebbe stato come un parere favorevole”.

“Superficialità abissale” – Su questo punto Lettieri sottolinea: “Non voglio credere che sia stato un atto voluto ma emerge una superficialità abissale poiché si va in conferenza di servizi senza neanche conoscere la norma. Tra l’altro, in quel momento non c’era neanche il tecnico responsabile nella casa comunale, visto che erano le quattro di pomeriggio, e neanche il segretario eventualmente per convocare nell’immediato la giunta per dare la delega al sindaco. Insomma, abbiamo corso un grande rischio e ci auguriamo che nella prossima conferenza di servizi tutto vada secondo quanto stabilito dalla legge”. – continua sotto – 

“Inutile sperare nell’Asi” – Poi il capogruppo dell’opposizione fa un piccolo inciso sulla strategia del Comune: “L’ente deve rilasciare quello che è un parere dal punto di vista urbanistico e sembrerebbe che, come ho sentito nel post conferenza, si voglia insistere con l’Asi chiedendo la ‘cortesia’ a quest’ultima di non dare in concessione quel terreno alla società Ambyenta. Secondo me è una strada percorribile ma non è quella che deve percorrere il Comune perché esso ha competenza dal punto di vista urbanistico, e quindi deve esprimersi in tal senso, non può affidarsi ad un altro soggetto, così come ha fatto quando ha cercato di evitare la vendita del terreno, e poi (quando ‘Grecini’ è tornata sui propri passi, ndr.) ha parlato di pugnalata”.

“Utilizzare la nota di Ricciardiello e dare parere sfavorevole” – Per Lettieri bisogna agire con i propri mezzi. Ma quali? A tal proposito, ribadisce: “C’è una nota del dicembre 2020, a firma dell’architetto Teresa Ricciardiello, ex tecnico comunale, con cui veniva chiesto all’Asi di confermare la destinazione di quel suolo secondo il piano regolatore Asi vigente, ossia una destinazione a servizi, quindi non per impianti industriali, ma, ad esempio, per parcheggi, stoccaggio carburante e attività a supporto di altri insediamenti industriali. Finora l’Asi non si è mai degnata di rispondere a quella richiesta. Pertanto, in conferenza di servizi, basterebbe che il Comune rilasciasse un parere urbanistico sfavorevole perché, visionato il piano Asi, quel terreno risulta essere a zona servizi, dunque non può essere rilasciato per esso alcun permesso edificatorio. Poi ci sono da aggiungere la modifica dell’articolo 50 al regolamento edilizio, la famosa variante al Prg comunale vigente, che io ritengo scaduta, ma se loro ritengono sia ancora valida che la utilizzassero”. Sbagliata, quindi, per Lettieri la decisione di “sperare” che altri soggetti, come l’Asi, risolvano la situazione e scongiurino l’avvento del biodigestore. IN ALTO IL VIDEO

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