Gricignano, bye bye Biodigestore. Il comitato: “Un affare fatto messo alla porta!”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – «Un bel colpo al Biodigestore! Quello che un anno fa appariva come “affare fatto”, con il patrocino di imprenditori e politicanti locali, ora sembra messo alla porta!». Esultano dal Comitato #Nobiodigestore per la notizia, giunta ieri, che sembra allontanare definitivamente lo spettro dell’impianto di produzione di biometano da Forsu (frazione umida dei rifiuti) nella zona industriale di Gricignano, al confine con Carinaro, Teverola e Marcianise. – continua sotto – 

Il Dipartimento Ambiente della Regione Campania, ribadendo che l’istanza presentata dalla società “Ambyenta Campania” risulta “non procedibile” per carenza dei requisiti, e di conseguenza ne deriva “l’impossibilità del rilascio del provvedimento di Aia (Autorizzazione integrata ambientale, ndr.)” e quindi dell’Autorizzazione Unica, ha comunicato il preavviso di rigetto dell’istanza per ottenere il Paur – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale necessario per la realizzazione dell’impianto. Pertanto, la Regione ha annullato la conferenza di servizi in programma per giovedì 2 dicembre e rigettato l’istanza di differimento della stessa conferenza chiesta dallo studio legale che rappresenta la “Ambyenta”.

«In questi mesi – commentano dal comitato – è stata fondamentale la sinergia tra comitati e associazioni ambientaliste locali e nazionali, l’ingegner Francesco Girardi, i cittadini e quegli esponenti delle diverse amministrazioni che sono stati sempre al nostro fianco e ci hanno sostenuto. Insieme siamo riusciti ad evidenziare le tante carenze del progetto, le tante incompatibilità dell’impianto con il nostro territorio. Ma, soprattutto, abbiamo contribuito a creare consapevolezza tra i cittadini, che mai avrebbero accettato un tale impianto nel proprio territorio. Tutto ciò ha portato ad allargare sempre più il fronte anti Biodigestore, creando una barriera inespugnabile». «Un obiettivo comune, la tenacia di tutti, la fermezza del gruppo, l’interrotto studio, il confronto aperto, l’onestà intellettuale che ci appartiene, il coraggio di dire sempre la verità ci hanno accomunato e ci hanno reso una squadra libera e vincente. Consapevoli che quando una cosa si vuole “si può fare” rimaniamo vigili su chi tenterà di nuovo si approfittarsi della nostra terra e dei nostri diritti».

Tra i requisiti mancanti per ottenere l’autorizzazione ambientale c’è, in particolare, la titolarità dei suoli sui cui costruire il megaimpianto dal momento che, lo scorso ottobre, la “Immobiliare Grecini”, proprietaria dei terreni, ha deciso di risolvere il contratto preliminare di compravendita ritenendo sussistenti diverse inadempienze da parte della Ambyenta (leggi qui). Un aspetto che è stato al centro della conferenza di servizi tenutasi lo scorso 12 ottobre (leggi qui). A tal proposito, il comitato ritiene che la battaglia contro l’impianto abbia reso i proprietari dei terreni consapevoli del gigantesco danno che avrebbero potuto creare al paese: «Consapevolezza che, – sottolineano – ci piace pensare, li abbia ha portati a fare il coraggioso passo indietro sulla vendita». – continua sotto – 

Mentre viene ritenuta «singolare ed emblematica la presa di distanze da parte di chi aveva sponsorizzato l’affare». «Ci riferiamo a Capece (titolare della Progest, socia di minoranza del “network” che ha proposto il biodigestore, ndr.) che è venuto a farci visita nella sede del comitato dichiarando la sua impossibilità di fermare la macchina che lui e i suoi compagni avevano avviato».

Ora si attende il rigetto definitivo dell’istanza. “Ambyenta” ha dieci giorni di tempo per presentare osservazioni. Nel frattempo, il comitato auspica: «Confidiamo nella fermezza dei proprietari!». E, riferendosi alla decisione della Regione, sottolineano che «saremmo più tranquilli se nel preavviso vi fossero riportate la miriade di motivazioni ambientali, sanitarie ed urbanistiche segnalate»; motivazioni che, tuttavia, per il comitato «Ambyenta non potrebbe recuperare in pochi giorni».

Un risultato che ha reso il popolo della cosiddetta “Terra dei Fuochi” il vero protagonista della lotta in difesa dell’ambiente e della salute, che compatto difende il proprio territorio. «Lo abbiamo visto a nella manifestazione di Giugliano a settembre, nella manifestazione a Gricignano il 10 ottobre e lo vedremo ancora», sostengono dal comitato che, guardando al futuro, riflette: «Pretendiamo che le persone scelte col nostro voto devono essere referenti esclusivamente della cittadinanza e del suo benessere e mai più di interessi imprenditoriali e personali».

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