“Coesione e divario territoriale”, parte il Master all’Università Mercatorum

di Redazione

“Noi ci siamo, l’Università Mercatorum c’è sui temi che contano, c’è per un Master che fa riferimento a politiche interessanti, una risposta alle difficoltà e per costruire politiche più intelligenti, legate ai territori, per scelte più verdi, più sociali, più coese, di maggiore innovazione”. Così il Rettore della Università Mercatorum, Giovanni Cannata, alla presentazione del Master di 2° Livello in “Management e governance delle politiche di coesione e divario territoriale”, svolto dall’Universita Mercatorum con l’associazione E’SUd, promotrice dell’iniziativa, con la partecipazione del Dipartimento di Management delle imprese dell’Università La Sapienza di Roma. – continua sotto –

“L’iniziativa – spiega Cannata – parla ai giovani e non solo, coinvolge più politiche, quelle europee, nazionali, regionali, locali. Vuole costruire una ‘cassetta per gli attrezzi’ a servizio dei territori. Per comprendere i bisogni, progettare, realizzare, per misurare i risultati degli interventi, per comunicarli e rendicontare”. Per il presidente Danilo Iervolino “un master a tutto tondo sui temi della coesione territoriale. Un appuntamento dalla qualità accademica straordinaria per la intuizione, per la trasversalità delle competenze, un unicum nella offerta universitaria. Si svolgerà online e con strumenti efficaci per comprendere le logiche del Pnrr, delle politiche di coesione, per comprendere e superare il divario del Paese”. Per Iervolino vanno “superate le diseguaglianze economiche e sociali, vanno compresi i nuovi trend, vanno consegnati utili strumenti di finanza”.

Per Stefano Caldoro, presidente dell’associazione “ÈSud”, bisogna “scommettere sul capitale umano. Per comprendere e leggere i processi di cambiamento e per costruire nuovi percorsi”. Secondo l’ex governatore campano va superata la diagnosi “perché i fattori del divario sono noti. Sono note le diseguaglianze sulla sanità, sul reddito pro capite, sul lavoro, sulla istruzione. Ora bisogna cogliere i fattori, attualizzarli e superarli”. Ritenuto fondamentale, in questa direzione, il ruolo svolto dal ministro Mara Carfagna. “Il ministro – ha detto Caldoro – ha fissato alcuni punti fermi, ha individuato i Lep, gettato le basi per superare antiche ingiustizie. Da queste idee bisogna ripartire e disegnare nuove politiche, nuovi interventi”.

Dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, Caldoro ha ricordato gli “autorevoli docenti che terranno lezioni ed alcune testimonianze di personalità a partire dal ministro Carfagna, che aprirà i lavori.
Poi ancora quattro personalità, che hanno svolto il ruolo di ministri, con una attenzione particolare alle problematiche del master, Claudio De Vincenti, Gino Nicolais, Giovanni Tria, Giulio Tremonti. Poi l’economista Isaia Sales, il presidente Antonio D’Amato, il presidente Carlo Borgomeo, il sindacalista Raffaele Bonanni”. Per l’avvocato Guido Marone, segretario generale dell’associazione E’Sud, è fondamentale la sfida. “Abbiamo messo – ha sottolineato – atorno al tavolo diversi soggetti, servirà per capire ed eliminare quel divario che è un limite allo sviluppo del Paese”. – continua sotto –

Ha chiuso i lavori, moderati dal direttore di Economy Sergio Luciano, il direttore del Dipartimento di Management delle imprese dell’Università La Sapienza di Roma, Sergio Barile. “Per colmare il divario e superarlo non servono, o non sono più sufficienti, le vecchie competenze. Occorrono nuovi schemi adeguati ai nostri tempi, caratterizzati da una tecnologia sempre più coinvolgente e tendente all’autosufficienza. Abbiamo – ha concluso Luciano – energie per trasformare le straordinarie capacità dei nostri giovani per costruire le necessarie competenze. È la strada che abbiamo intrapreso”. IN ALTO IL VIDEO

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