Arzano sotto assedio dei carabinieri dopo agguato al bar. Arrestato affiliato al clan Amato-Pagano

di Redazione

La città di Arzano sotto assedio dei carabinieri dopo l’agguato di camorra dello scorso 25 novembre davanti ad un bar di via Silone che ha causato cinque feriti. Dalle prime ore dell’alba, infatti, i militari della compagnia di Casoria, insieme ai colleghi del Reggimento Campania, hanno eseguito controlli e perquisizioni, setacciando i rioni ritenuti più “sensibili”, come la cosiddetta “167”, e ispezionando aree condominiali dove sono stati rimossi cancelli e ostacoli abusivi. – continua sotto – 

In arresto, su ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Napoli, il 31enne Giosuè Belgiorno, già sottoposto ai domiciliari e ritenuto vicino al clan Amato Pagano: deve scontare una pena di 20 anni di reclusione per un omicidio accertato nel febbraio del 2011.

Intanto, proseguono le indagini sull’agguato al Bar Roxy. Obiettivo dei sicari, secondo quanto emerso finora, sarebbe stato Salvatore Petrillo, 29 anni, imparentato col boss Pasquale Cristiano, attualmente detenuto. Quest’ultimo, lo scorso luglio, pur essendo sottoposto ai domiciliari, sfilò in Ferrari durante un corteo per le strade della città in occasione della Prima comunione del figlio. Raggiunto da diversi colpi di pistola, Petrillo è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Giugliano. Feriti anche due uomini, incensurati, ritenuti a lui vicini e inquadrati nel clan della 167 di Arzano: il 18enne Vincenzo Pio Merolla, anch’egli ricoverato a Giugliano, e il 39enne Luigi Casola, ricoverato all’ospedale di Acerra.

Feriti, per caso, anche due uomini innocenti e non legati alla criminalità organizzata: il 36enne Roberto Lastra, raggiunto a un piede e ricoverato all’ospedale di Frattamaggiore, e il 61enne Mario Abate, un idraulico di Arzano, trasportato al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. IN ALTO IL VIDEO

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