Cortei “No Green Pass”, stretta del governo per impedire nuove violenze

di Redazione

Nessuna limitazione a chi vuole esprimere dissenso, ma le regole dovranno impedire che la situazione degeneri. E’ la stretta sui cortei decisa da Palazzo Chigi, dopo che la manifestazione “No Green pass” di Roma è sfociata in scontri e violenze. “Occorre dimostrare che lo Stato c’è – è la linea tracciata da Draghi – e interviene per contrastare i violenti, per stroncare gli estremismi e le iniziative di chi mira a creare tensione e instabilità”. – continua sotto – 

Il via libera alle manifestazioni, come riporta Il Corriere della Sera, dovrà arrivare dopo una valutazione rigorosa dei rischi, limitando al massimo i cortei. Le autorizzazioni, dunque, potranno essere rilasciate soltanto con garanzie reali di rispetto delle regole da parte degli organizzatori. Se si riterrà che non ci siano le condizioni per garantire la sicurezza, la manifestazione dovrà essere vietata impedendo in ogni modo a chi ha presentato richiesta di riuscire comunque a scendere in piazza. Si dovrà valutare se il luogo richiesto sia adeguato, se ci siano possibili vie di fuga in caso di scontri e possibilità di presidiare le vie limitrofe in modo da impedire a chi protesta in maniera violenta di andare altrove. E, sempre, dovrà essere stilata la lista dei luoghi che potrebbero essere presi di mira da chi protesta, predisponendo un cordone di protezione.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è consultato con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, con il sottosegretario delegato Franco Gabrielli e con i collaboratori più stretti. Nessuno ha potuto negare che sabato ci sono stati errori e sottovalutazioni. Il dispositivo di sicurezza messo a punto in vista della manifestazione in piazza del Popolo a Roma prevedeva che i partecipanti potessero essere al massimo 3mila. Le forze dell’ordine, invece, si sono trovate a fronteggiare oltre 10mila persone e centinaia di loro sono sfuggite al controllo. Inoltre, molti “obiettivi sensibili” sono rimasti scoperti, nessuno ha ritenuto indispensabile proteggere le sedi sindacali con i mezzi blindati nonostante il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, avesse detto di voler arrivare proprio alla Cgil e minacciato dal palco: “Stasera ci prendiamo Roma”.

Gli arresti – Per due degli arrestati per gli scontri di sabato, Fabio Corradetti e Iorio Pilosio, i giudici hanno confermato il carcere al termine dell’udienza di convalida. Altri due, Maurizio Bortolucci e Valerio Pellegrino, sono invece stati messi ai domiciliari, mentre per un quinto arrestato è stato deciso l’obbligo di firma tre volte alla settimana. A tutti la Procura contesta i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Per i giudici Corradetti deve restare in carcere per avere avuto “un ruolo deciso negli scontri avvenuti nella zona di palazzo Chigi” mentre Pilosio “ha ammesso di volere occupare il Parlmento”. – continua sotto – 

Obbligo di Green pass dal 15, timori per nuove proteste – I prossimi giorni si annunciano difficili per la gestione dell’ordine pubblico. Venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori e manifestazioni di protesta potrebbero coinvolgere numerose città. Altre mobilitazioni di “No vax” sono state programmate e annunciate attraverso i social network. Il capo della polizia, Lamberto Giannini, ha sensibilizzato le questure “alla massima attenzione di tutte quelle aree di malcontento che potrebbero pianificare azioni eclatanti, ma anche aggregare personaggi che mirano a fomentare le paure e le contestazioni dei cittadini”. La Lamorgese, intanto, ha convocato per mercoledì un comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza volto a fornire indicazioni per evitare che si ripetano situazioni analoghe.

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