Sicurezza nell’Agro Aversano, sindacato LeS incontra il questore Borrelli e chiede rinforzi

di Redazione

Nella mattinata del 30 settembre una delegazione del sindacato di Polizia di Stato “LeS – Libertà e Sicurezza”, composta da segretario generale provinciale, Antonio Porto, e dal segretario locale del Posto fisso operativo della Polizia di Stato di Casapesenna, Antonio Iovino, ha incontrato il questore di Caserta, Antonio Borrelli. L’incontro è stato fortemente voluto dall’organizzazione sindacale per affrontare il problema della sicurezza nell’agro aversano. Solo qualche giorno fa, ad Aversa, in via Seggio, si è verificato l’ennesimo episodio di violenza con l’accoltellamento di un diciottenne, mentre l’altra sera la morte a Cesa di un 36enne durante una lite. – continua sotto – 

«La soluzione al problema non può più essere rinviata», sostengono dal sindacato che ha chiesto al Questore «un’immediata convocazione di un tavolo tecnico con le altre forze di polizia ed i sindaci del territorio al fine di predisporre mirati servizi di controllo e prevenzione, iniziando dal rispetto degli orari di chiusura dei locali imposti dalle ordinanze sindacali e puntualmente disattesi dai gestori dei locali».

Inoltre, continua il sindacato in una nota, «non si può più rinviare l’argomento “organico” del commissariato di Polizia di Stato di Aversa, che è assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze del territorio, il quale giornalmente compie veri miracoli per garantire una sola pattuglia di Volante, a volte dovendo necessariamente attingere da personale degli uffici che, ritrovandosi a svolgere una doppia mansione con relativi aumenti dei carichi di lavoro che non si possono più consentire, senza non tenere conto dello stress da lavoro correlato. E’ assolutamente necessaria l’assegnazione da parte del Ministero dell’Interno di almeno 30 unità al commissariato di Aversa per garantire un secondo equipaggio della Squadra Volante sul territorio, solo in questo modo si può garantire sicurezza per gli operatori di Volante e un capillare controllo del territorio. Nell’attesa che questo miracolo possa avvenire – continuano dal LeS – abbiamo sollecitato il Questore a predisporre mirati servizi con l’impiego giornaliero di almeno tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania come già avveniva anni addietro, soprattutto nel Comune di Aversa, il quale è ormai frequentato da ogni tipo di ceto sociale proveniente anche da realtà con alto tasso di micro e macro criminalità dei comuni viciniori, che si riversano soprattutto nei fine settimana nella città di Aversa».

Sono state chieste precise informazioni sui tempi di apertura del Commissariato di Casal di Principe. «Il Questore – spiegano – si è detto pienamente d’accordo con le richieste di questa organizzazione sindacale, impegnandosi a predisporre nel più breve tempo possibile mirati servizi di controllo del territorio, a convocare un tavolo tecnico per le specifiche competenze sia delle forze di polizia, sia dei sindaci del territorio». L’apertura del commissariato a Casal di Principe dovrebbe avvenire entro il mese di gennaio 2022. Il questore si è inoltre impegnato a farsi portavoce presso gli organi centrali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ai quali rappresenterà la necessità dell’aumento dell’organico sia del commissariato di Aversa sia degli altri commissariati distaccati anch’essi in forte carenza di organico. – continua sotto – 

«Questa organizzazione sindacale – prosegue il LeS – continuerà nella sua battaglia affinché a Caserta e provincia venga risanato il gap dell’organico rispetto ad altre forze di Polizia presenti nel medesimo territorio ed adeguandolo alle esigenze dello stesso. Siamo giunti ad un momento storico in cui nell’agro aversano si muore e si viene feriti per mano della “movida violenta” e non più a causa delle faide tra i clan camorristici di spicco che per anni hanno martoriato e scempiato il territorio dell’agro aversano. La Polizia di Stato è stato il baluardo nella lotta ai clan, con centinaia di arresti ed operazioni eccellenti che hanno portato all’azzeramento degli stessi clan facendo sì che, il famigerato clan dei Casalesi rimanesse solo un brutto ricordo! Non a caso il “Modello Caserta” è stato identificato come un modello da esportare su tutto il territorio Nazionale. Ciò è potuto avvenire oltre che, per l’alta professionalità ed abnegazione dei poliziotti, anche perché l’organico della Polizia di Stato casertana era adeguato alle esigenze del momento storico. Invece, oggi non è più possibile garantire quegli stessi standard di sicurezza proprio per l’annosa e mai risolta carenza di organico».

«Siamo convinti – concludono dal sindacato – che l’apertura del commissariato di Casal di Principe sarà soltanto una mossa di natura politica volta a far aumentare solo in modo astratto la percezione della sicurezza nei cittadini ma, a conti fatti, questo non accadrà, giacché per l’apertura di tale presidio sembrerebbe che si attingerà in gran parte dal già risicato organico della Questura e dei Commissariati distaccati. Si auspica una sinergia tra i vertici della Polizia di Stato e le forze politiche territoriali affinché venga presa in seria considerazione il grido di allarme sicurezza di cui ci fa portavoce questa organizzazione sindacale a salvaguardia dei poliziotti e dei cittadini».

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