Vitulazio, corruzione su appalti pubblici: chieste condanne per geologi

di Redazione

Dopo la requisitoria del pubblico ministero Sergio Occhionero il processo a carico dell’ex sindaco di Vitulazio (Caserta), Luigi Romano (deceduto nell’ottobre 2020 all’età di 73 anni), e di tre geologi, Giovanni Aurilio, Franco Antonio Criscione e Giuseppe Russo, si avvia alla conclusione dinanzi alla prima sezione penale collegio A del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal dottor Giovanni Caparco, giudici a latere Maione e Iorio. – continua sotto – 

Al termine della sua requisitoria di oggi, il rappresentante della pubblica accusa ha concluso per una richiesta di condanna per tutti e tre gli imputati: in particolare, ha chiesto 1 anno di reclusione per Russo, geologo di Santa Maria Capua Vetere difeso dagli avvocati Vincenzo Alesci ed Enrico Monaco; 3 anni di reclusione per il Aurilio, di Vitulazio, difeso dall’avvocato Maurizio Abbate; 3 anni e 4 mesi di reclusione per Criscione, di Vitulazio, difeso dagli avvocati Raffaele Gaetano Crisileo e Gaetano Crisileo; e, ovviamente, l’estinzione del procedimento per morte a carico di Romano, difeso dagli avvocati Giuseppe De Rosa e Giancarla Spano. La parola ora passa alla difesa, le cui arringhe sono previste tra una settimana, precisamente il 17 settembre prossimo, e non si sa se in quella data il collegio giudicante emetterà anche la relativa sentenza. – continua sotto – 

Concorso in turbativa di gara e concorso in corruzione aggravata per una specifica gara di pubblici lavori e per dei saggi geologici da eseguirsi nel comune di Vitulazio nell’anno 2016: questo il capo d’imputazione con cui si devono confrontare gli imputati e i loro difensori. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’allora sindaco Romano, aggirando le norme del piano anticorruzione, avrebbe indirizzato l’assegnazione dell’incarico professionale per la redazione della relazione geologica, da utilizzare per il Piano urbanistico comunale, ad un professionista compiacente. Doveva fare in modo che il compenso (19.500 euro) fosse in parte (12mila euro) acquisito da Franco Antonio Criscione, marito di un’assessore comunale dell’epoca.  Con il tramite del sindaco e l’avallo di un altro geologo ci si sarebbe adoperati per indirizzare la gara di appalto, preselezionando i concorrenti, dettando offerte che dovevano presentare, per poi assegnare l’incarico provando a condizionare la redazione della relazione per carpire il maggior utile possibile a discapito del numero dei sondaggi da effettuare. Con i fondi comunali stanziati per l’incarico, si sarebbe soddisfatto un debito privato di Criscione nei confronti della ditta di sondaggi. – continua sotto – 

Nel processo la parte civile è rappresentata dall’avvocato Antonio Grillo, costituitosi per conto del Comune di Vitulazio e associatosi alle richieste di condanna del pubblico ministero. Come è noto, la vicenda ebbe molto scalpore non solo a Vitulazio ma anche nell’hinterland casertano in quanto, a seguito delle emissioni di ordinanze cautelari, il comune venne commissariato dal Prefetto di Caserta.

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